Vince la linea leghista e il voto sul piano salva-Accam slitta di un mese

Colpo di scena in commissione: slitta di un mese l'approvazione del piano industriale di Accam. Pesa il veto leghista e i dubbi dei soci

consiglio comunale busto arsizio maria paola reguzzoni

La politica blocca ancora una volta Accam e il voto sul nuovo piano industriale che posticipa la chiusura al 2027. Non se n’è parlato questa sera in commissione e non se ne parlerà domani (martedì) in consiglio comunale a Busto Arsizio dove il punto è stato tolto dall’ordine del giorno.

Slitta tutto di un mese, precisamente al 20 novembre per il consiglio comunale di Busto Arsizio e al 21 novembre per il voto in assemblea dei soci con il resti dei comuni che ne fanno parte.

La decisione di rinviare la soluzione all’eterna crisi della società che gestisce l’inceneritore di Busto Arsizio è arrivata dalla presidente Laura Bordonaro che ha sotanzialmente preso atto delle difficoltà dei vari soci a far approvare nelle assemblee consiliari, il nuovo piano che è stato presentato come l’unica alternativa al fallimento.

Gioco facile per la maggioranza che guida Busto Arsizio all’interno della quale si è verificata la spaccatura netta tra Forza Italia (e Antonelli), per il sì, e la Lega cittadina, attualmente orientata verso il no, complice anche l’assenza di un livello provinciale del partito che non ha mai discusso il da farsi: «Questo piano ha il grave difetto di basarsi, ancora una volta, sul presupposto che tutti i comuni conferiscano in Accam i propri rifiuti – sostiene una scettica Paola Reguzzoni -, cosa che ancora oggi non avviene per svariati motivi politici e di opportunità».

Per il segretario cittadino Francesco Speroni il problema è «la mancanza di chiarezza di questo piano che non fa altro che spostare una data di chiusura ma non ci dice come si intende andare avanti come Accam e non solo come inceneritore, questo rinvio è dovuto perchè per quanto valgano le elezioni in Trentino è sempre più evidente che la Lega è sempre più il partito di riferimento per l’intero centrodestra e questo vale anche per Busto». Speroni si spinge anche ad ipotizzare che «col fallimento un eventuale commissario potrebbe decidere di andare avanti a bruciare anche fino al 2025, con Europower al timone e una possibile proroga del contratto di locazione del terreno fino a quella data».

Messaggi trasversali dalla Lega bustocca arrivano anche al livello provinciale dove c’è Matteo Bianchi che non è più segretario provinciale ma ancora in grado di influenzare le scelte politiche del partito che a Busto sostengono essere ancora troppo schiacciate su quelle di Forza Italia in nome di un’alleanza che ormai i verdi credono arrivata al capolinea, convinti di fagocitare i resti del partito di Berlusconi alle prossime tornate elettorali.

Infine c’è un altro e non meno importante fatto che blocca tutto anche su Accam: l’elezione del sindaco Antonelli  a presidente della Provincia, voto che sarà tra soli 8 giorni. Nessuno nel centrodestra attuale poteva rischiare di trovarsi con un sindaco candidato presidente che si fa votare contro da una parte della sua stessa maggioranza.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Ottobre 2018
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