Stagione Cameristica 2018: ultimo appuntamento a Villa Calcaterra

Il quinto e ultimo appuntamento della terza edizione della Stagione Cameristica a Villa Calcaterra sarà venerdì 9 novembre alle ore 21

icma villa calcaterra

Atteso venerdì 9 novembre alle ore 21.00 il quinto e ultimo appuntamento della terza edizione della Stagione Cameristica a Villa Calcaterra, organizzata dall’Associazione Culturale Musikademia, con il Patrocinio del Comune di Busto Arsizio e con il sostegno degli sponsor Studio Vabri – Dottori Commercialisti, Studio Spreafico – Dottori Commercialisti Associati e Bianchi Stefano Assicurazioni. La serata è a ingresso libero.

Per il concereto “In viaggio tra Europa e Sud America” si esibirà il trio composto da Maddalena Miramonti (pianoforte), Giulia Crosta (flauto traverso) e Giorgio Noè (clarinetto), percorrendo un viaggio musicale tra l’Europa e il Sud America, tra Romanticismo e Novecento.

I Fantasiestücke op. 73 di Robert Schumann (1810-1856), per clarinetto e pianoforte, furono scritti fra il 12 e 13 Febbraio del 1849 e appartengono a un nucleo di composizioni destinate all’ambiente privato (Hausmusik). Non per questo devono far pensare che si tratti di brani scritti dalla mano di un compositore distratto: il loro principale interesse risiede proprio nella cura di ogni piccolo dettaglio, nella stesura di una scrittura strumentale preziosissima e sapientemente dosata. La naturale propensione di Schumann verso la miniatura vi trova una applicazione felicissima, volta all’indagine di una introversione mai aperta verso lo spensierato virtuosismo e l’effimero melodizzare che erano patrimonio acquisito della Hausmusik.

Dalla Germania Romantica passiamo all’Argentina del secolo scorso, con Primavera e Invierno tratti dalle Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla (1921-1992), qui proposti per pianoforte, clarinetto e flauto traverso. Inizialmente ideati come pezzi a sé stanti e poi riuniti in un’unica raccolta, sono un chiaro riferimento a Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Sebbene ci sia una distanza di oltre due secoli, si percepisce in maniera precisa un’atmosfera vivaldiana la quale di mescola con il folklore della musica argentina. In questa fusione il tango argentino non perde nulla della sua forza originaria ma acquista maggior vigore espressivo e diviene forma d’arte ad alto livello.

Torniamo in Europa, a cavallo tra Ottocento e Novecento. La Tarantella op. 6 per flauto, clarinetto e pianoforte scritta dal giovane Camille Saint-Saëns (1835-1921) mostra già le notevoli capacità del suo creatore. Questo pezzo ha tutta la raffinatezza del lavoro di un maestro esperto, ha fascino e un abile senso dell’umorismo. Da poco tornato in Francia da un viaggio in Italia che molto probabilmente lo ispirò, i caratteri della veloce e sfrenata danza del Sud Italia, ritmi sapidi ed energia si combinano per creare un’atmosfera divertente.

Il concerto prosegue con il Chôros n. 2 è un duetto per flauto e clarinetto del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887-1959), facente parte di una serie di quattordici composizioni numerate in progressione, intitolate Chôros e scritte per diverse formazioni strumentali. In questo breve pezzo viene dichiarata chiaramente la natura contrappuntistica di molti passaggi della serie Chôros: una vera e propria invenzione in due parti, prefigurando la concezione della serie successiva dei Bachianas Brasileiras. Le sprezzanti dissonanze, imitazioni e sincopi si rifanno alla musica che si poteva ascoltare tra Ottocento e Novecento tra le strade di Rio de Janeiro ove un gruppo ridotto di musicisti si incontravano di sera per improvvisare su ritmi e arie conosciute. 

Ritorniamo in Germania, dov’era iniziato il nostro viaggio. La Ballade op. 288 fu l’ultima composizione di Carl Reinecke (1824-1920). Scritta per flauto solista e orchestra è stata poi trascritta per flauto e pianoforte. È un pezzo drammatico che inizia e termina con un Adagio dal carattere lirico e accorato. Con maestria strumentale, questa musica porta l’ascoltatore in uno stato d’animo profondo e armonioso. Una musica che incanta con i suoi suoni delicati.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Novembre 2018
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