Una brutta Openjobmetis si ingolfa a Pistoia: 71-65
Varese spreca una buona occasione per restare al secondo posto e si fa sorprendere dall'Oriora trascinata dall'ex Dominique Johnson. Non basta Archie, pessima gestione dei biancorossi nel finale
Sconfitta da manuale per la Openjobmetis che si “ingolfa” sul campo di Pistoia dando vita a un copione visto tante volte: quello della squadra in gran forma che – inconsciamente – si fa beffare dal fanalino di coda con l’acqua alla gola. Pistoia la vince, non ruba nulla (71-65) ma l’impressione è che la Oriora abbia quantomeno la complicità della squadra di Caja, quasi mai in grado di imporre le proprie qualità sul parquet del PalaCarrara e in difficoltà con diversi di quei giocatori che fino a qui sono stati veri punti di forza per Varese.
Dall’altra parte, al contrario, è proprio il più temuto a demolire la resistenza varesina: Dominique Johnson “spiega” a Ronald Moore come si gioca una “partita dell’ex”. L’americano scalda la mano nel terzo quarto e la chiude alla grande, segnando 26 punti con 6/9 dall’arco e infliggendo una lezione durissima ad Avramovic che oggi (non da solo) è l’altra faccia della partita, quella perdente. Il serbo, impreciso e confusionario è in buona compagnia: il già citato Moore fa cilecca contro la sua ex squadra (2-11 dal campo), Salumu si rovina prestissimo con i falli e non dà il giusto ricambio agli esterni titolari e anche Scrubb – autore di una buona partita per larghi tratti – è sciagurato autore di un finale disastroso. Il canadese negli ultimi possessi sbaglia due passaggi “drammatici” e fa scadere un’azione tirando oltre i 24” dando il là al completamento dell’impresa da parte della squadra di Ramagli.
A pesare parecchio, in “casa Caja”, le difficoltà offensive che vanno al di là delle prove dei singoli: Varese non trova mai ritmo nel tiro pesante (addirittura 0/9 in avvio) con nessuno dei giocatori ospiti ad avere un minimo di continuità: alla fine lo score è fa segnare un timidissimo 25% – 6 su 24 – con nessun giocatore della Openjobmetis in grado di segnare due volte da oltre l’arco. E in più di una circostanza si è avuta l’impressione che sarebbe bastato sbloccarsi da fuori per cambiare la storia della partita.
Una Pistoia bravissima a lottare con il coltello tra i denti dopo la figuraccia di Cantù: l’Oriora aveva bisogno come l’aria dei due punti ed è andata a prenderseli pur senza uno dei lunghi americani, Gladness. Per una volta quindi, l’Openjobmetis torna a casa con una severa lezione che andrà fatta fruttare al più presto: mercoledì i biancorossi voleranno a Groningen con una sorta di primo “match point” per superare la seconda fase di Fiba Europe Cup. Poi, domenica, chiusura dell’andata in casa contro la Virtus, apparsa in ripresa nelle ultime uscite: in palio c’è anche il piazzamento per la Coppa Italia, con la sensazione bruciante di aver gettato al vento la possibilità di chiudere al secondo posto dietro a Milano. Non si fa, certo, alcun dramma visto il cammino eccellente della Openjobmetis fino a questo punto: resta solo il rammarico di aver ripetuto la brutta prova di Reggio Emilia, non a caso l’unica partita davvero “bucata” prima di oggi.
Voti: Moore e Avramovic stavolta tradiscono. Archie il migliore biancorosso
COLPO D’OCCHIO
Solita passione al PalaCarrara anche se con qualche seggiolino libero in più delle altre volte: pubblico di casa che si schiera (dopo un inizio silenzioso) accanto a un’Oriora intenzionata – e poi brava – a vincere per la seconda volta in stagione tra le proprie mura. In parterre anche un grande ex di entrambe le squadre, Giacomo Galanda, che vive a Pistoia e ha avuto anche incarichi nella società toscana. Presenti, al solito, alcuni tifosi varesini arrivati con la speranza di replicare il “sacco” di Pesaro di domenica scorsa.
PALLA A DUE
Quintetti tutti stranieri per Ramagli e Caja che comunque useranno spesso anche gli italiani nel corso della partita. Confermate le assenze: Oriora senza il lungo Gladness – l’ex legnanese Krubally promosso in quintetto contro Cain – e Openjobmetis di fatto senza Ferrero, di nuovo in panchina ma inutilizzabile. Tanti applausi e premiazione prima della contesa iniziale per Ronald Moore, uno dei due attesi ex insieme a Dominique Johnson.
LA PARTITA
Cinque punti di Dominique Archie aprono la partita di una Varese che in paio di occasioni prova a mettere avanti il naso ma si blocca di fronte allo zero nella casella delle triple. La OJM quindi sceglie con profitto di andare da Cain ma Pistoia non sta a guardare e negli ultimi minuti allunga con Peak e Kerron Johnson: 23-17.
La squadra di Caja però sembra in controllo: torna subito a contatto con i primi canestri pesanti di Natali e Tambone in un momento in cui la Oriora smette di segnare. Il secondo quintetto di Ramagli regge però l’urto (con Severini che stoppa tutto) e questa è una cattiva notizia per Varese che perde presto Salumu, gravato di tre falli. Gli ospiti sprecano tre liberi per il sorpasso (2 Cain, 1 Moore) anche se proprio le uniche triple di Moore e Scrubb tengono avanti Varese fino alla prodezza sulla sirena di Nique Johnson: 36-35.
L’ex di turno, di fatto, scalda la mano per un terzo periodo da dominatore assoluto: DJ segna 12 punti nel quarto con 4/5 da lontano, i canestri che “gasano” i padroni di casa capaci così di replicare ai tentativi – comunque mai del tutto convinti – di una Varese che trova qualcosa da Scrubb oltre che dal solito Archie (51-50).
IL FINALE
Le impressioni che si hanno all’ultimo intervallo sono due: Varese ce la può fare perché nonostante una cattiva partita è ancora lì, ma Pistoia potrebbe avere il giocatore (Johnson) di piazzare lo sprint vincente. La OJM però ha il torto di non dare mai una spallata, anzi: tocca ancora ad Archie ricucire un minibreak toscano e a ridare un piccolo vantaggio ai suoi. Ma quando si entra spalla a spalla sul rettilineo finale, Varese rovina tutto: passaggio moscio di Scrubb per il contropiede di Peak, infrazione di 24” dopo un’azione che pareva giudiziosa, rimessa sbagliata (e orrenda) del canadese dopo l’ultimo timeout di Caja. L’Oriora difende con giudizio il piccolo margine creato mentre Avramovic non azzecca una scelta, e Nique dalla lunetta chiude il referto sul 71-65.
ORIORA PISTOIA – OPENJOBMETIS VARESE 71-65
(23-17, 36-35; 51-50)PISTOIA: K. Johnson 13 (1-4, 1-3), D. Johnson 26 (3-8, 6-9), Peak 14 (4-6, 2-7), Auda 12 (5-8), Krubally 3 (1-2, 0-1); Bolpin (0-1, 0-1), Della Rosa 3 (0-1, 1-5), Martini (0-1), Severini (0-2 da 3). Ne: Mati, Di Pizzo. All. Ramagli.
VARESE: Moore 5 (1-4, 1-7), Avramovic 8 (2-6, 1-4), Scrubb 14 (3-6, 1-3), Archie 19 (6-9, 1-5), Cain 11 (4-5); Iannuzzi 2 (1-4), Natali 3 (0-1, 1-2), Salumu (0-2, 0-1), Tambone 3 (1-2 da 3). Ne: Gatto, Verri, Ferrero. All. Caja.
ARBITRI: Lanzarini, Grigioni, Calbucci.
NOTE. Da 2: P 14-31, V 17-37. Da 3: P 10-28, V 6-24. Tl: P 13-18, V 13-19. Rimbalzi: P 39 (13 off., Krubally 13), V 38 (15 off., Cain 11). Assist: P 16 (K. Johnson 6), V 20 (Scrubb 7). Perse: P 11 (4 con 2), V 11 (Avramovic 3). Recuperate: P 6 (Della Rosa, Peak 2), V 7 (Archie, Moore 2). Usc. 5 falli: Avramovic. F. antisportivo: Krubally.
CLASSIFICA (dopo 14 giornate): Milano 26; Venezia, Avellino 20; VARESE, Cremona 18; Sassari, Brindisi, V. Bologna, Trieste 14; Trento 12; Brescia, Cantù, Reggio Em. 10; Pesaro, Torino, Pistoia 8.
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