I messaggi di cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Zamberletti
I messaggi del mondo della politica, delle associaizoni e della società civile per ricordare la figura dell'uomo e del politico
In molti, in queste ore, stanno salutando Giuseppe Zamberletti, venuto a mancare ieri (sabato) all’età di 85 anni. Dall’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo al sindaco di Varese, politici, associazioni e singoli cittadini stanno esprimendo il loro cordoglio per la scomparsa di uno dei politici varesini più apprezzati. Di seguito quelli che sono giunti alla nostra attenzione
Davide Galimberti, Sindaco di Varese
Il mio profondo cordoglio e quello dell’intera città di Varese per la scomparsa dell’onorevole Zamberletti. Oggi è un giorno molto triste perché ci lascia un uomo, un varesino, un amico, un esempio che ha lasciato un ricordo indelebile in tutta la città e in tutta Italia. I suoi meriti per aver creato quella che oggi è una istituzione come la Protezione Civile, la programmazione e la prevenzione delle emergenze e il suo impegno per il volontariato sono il suo lascito alla nostra Nazione. Il sentimento di gratitudine dell’intera comunità oggi si unisce alla profonda tristezza per la sua scomparsa. Varese, tutti i varesini e l’Italia, saranno per sempre grati a quest’uomo lungimirante che in situazioni di emergenza seppe vedere, e costruire, una Italia migliore. Quella che unisce solidarietà, professionalità, efficienza e spirito di sacrificio e si mette a disposizione degli altri nei momenti più difficili.
Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia
“Con Giuseppe Zamberletti se ne va un grandissimo protagonista della scena politica italiana. Un lombardo, un varesino, che ha avuto tra gli altri il merito di creare la moderna Protezione Civile, gestendo in prima persona numerose emergenze: dai terremoti in Friuli, Campania e Basilicata alla tragedia di Vermicino, tornata tristemente d’attualità in questi giorni”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprimendo ai suoi cari “Il cordoglio mio e della Regione Lombardia, con la promessa che faremo tesoro del suo prezioso lavoro”.
Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente Regione Lombardia
Sono tantissimi i ricordi che mi legano a Giuseppe Zamberletti (nella foto all’inaugurazione dell’Arcisate-Stabio), un uomo che ha fatto tanto per Varese e per il nostro Paese. Politico dal pensiero lucido, un vero uomo delle istituzioni, capace di essere sempre vicino alle persone e impegnato per il bene comune. Il mio abbraccio alla famiglia in questo momento di dolore. Tutta la comunità si stringe nel ricordo di un grande uomo che sapeva guardare lontano. A Dio, Giuseppe!
Alessandro Alfieri, senatore partito democratico
Ciao Peppino. Varese perde il suo più illustre uomo delle istituzioni, l’Italia l’inventore della moderna protezione civile. In questo momento si mischiano i ricordi ufficiali – Zamberletti è stato più volte ministro e sottosegretario – a quelli piú personali. Di quando veniva a casa nostra, a cavallo tra gli anni 70 e 80, e io bambino non volevo andare a letto per ascoltare i suoi racconti, fossero sulle emergenze nazionali e internazionali o su Aldo Moro. Rimanevo incollato. Sono certo che una parte della mia passione politica sia nata lì. Da quei racconti, da quelle persone. Me l’ha ricordato recentemente lo stesso Peppino, come se fosse contento che quel bambino appassionato fosse diventato senatore nel collegio che va da Varese a Sondrio, quello stesso collegio di cui è stato parlamentare per vent’anni.
Rimarrà sempre il suo ricordo per quello che ha fatto per il Paese e per il nostro territorio.
Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini
Il Senatore Giuseppe Zamberletti ha rappresentato il meglio della politica nazionale. Quando fu eletto mio padre al Senato, Zamberletti non mancò mai di offrirgli la sua grandissima esperienza. Lo ricordo personalmente in un convegno a Varese sul presidenzialismo, quando fece una lectio magistralis sui vasti poteri che la costituzione assegna al Presidente della Repubblica, cui difetta soltanto ľ elezione diretta da parte del popolo. Il suo stile e la sua sensibilità istituzionale continueranno a rappresentare un modello cui ispirarsi per tutti coloro che intendono impegnarsi per la cosa pubblica.
Lara Comi, coordinatore provinciale di Forza Italia ed europarlamentare
Ci ha lasciato un grande varesino e un grande italiano, Giuseppe Zamberletti. Più volte parlamentare e ministro, è passato alla storia come il “padre” della Protezione Civile italiana, un’esperienza di successo che il mondo ci invidia”. Lo dichiara l’On. Lara Comi, europarlamentare e coordinatrice provinciale di Forza Italia, vicepresidente del Gruppo PPE, sulla scomparsa del Senatore Giuseppe Zamberletti, all’età di 85 anni. “Preparato e pragmatico, è stato un modello per chi come me ha iniziato a fare politica in provincia di Varese – prosegue Lara Comi – la sua lungimiranza, dimostrata nei fatti sia nelle politiche di prevenzione a livello di Protezione Civile che nel suo ostinato sostegno alle grandi infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese (era stato presidente della società per il Ponte sullo Stretto di Messina), è un’eredità da cui trarre insegnamento”. “Personalmente lo ricordo per il grande affetto con cui, da politico di impareggiabile esperienza e da uomo navigato delle istituzioni, mi ha sempre rivolto consigli e parole di conforto, con un atteggiamento che dovrebbe essere da esempio in un’epoca in cui l’arroganza sta diventando la cifra stilistica di chi fa politica.
Riccardo Comerio presidente Unione degli Industriali della provincia di Varese
Varese perde uno dei suoi più illustri e autorevoli personaggi. È difficile pensare a figure che abbiano segnato e cambiato le sorti del nostro territorio più di quanto abbia saputo fare con il suo impegno politico e civico Giuseppe Zamberletti. Una dedizione alla cosa pubblica e alla tutela del patrimonio ambientale di cui ha potuto beneficiare tutto il Paese. Troppo facile legare la sua storia alla creazione della Protezione Civile, ma allo stesso tempo sarebbe troppo limitante fermarsi a questo pur importante ricordo e tributo. L’impegno per una moderna dotazione infrastrutturale, per la valorizzazione del “suo” Sacro Monte di Varese, per lo sviluppo del Centro Geofisico Prealpino, per la protezione del territorio dalle esondazioni del fiume Olona: Zamberletti è stato presente con la propria dedizione in tutte le più importanti vicende della nostra provincia, e non solo. E di questo siamo stati enormemente fortunati come cittadini e come imprenditori. Il mio ricordo personale pieno di gratitudine va anche all’aiuto che ha spesso offerto alle attività e iniziative dell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, non ultima l’organizzazione nel 2003 del raduno nazionale a Viggiù. Un esempio di come Giuseppe Zamberletti sapesse cambiare in meglio le sorti di un evento con il suo fondamentale contributo nella valorizzazione del volontariato. Nel piangere questa straordinaria figura, ora il nostro pensiero va ai suoi famigliari ai quali l’Unione Industriali porge le più sentite condoglianze.
Emilio Magni, sindaco di Cazzago Brabbia
Un esempio di cosa significa per un politico essere a servizio della nazione. L’ho conosciuto da giovane, 50 anni fa, quando eravamo consiglieri comunali a Cazzago (sì Cazzago Brabbia!): lui assessore e io all’opposizione.. L’ho visto l’ultima volta a Gemona, in Friuli, alla ricorrenza del 40esimo anniversario del terremoto del Friuli: gioviale, arguto, dinamico come sempre. Onore alla tua memoria! Riposa in Pace.
Giueseppe Adamoli, Partito Democratico
Aveva impersonato la Protezione Civile ma sarebbe molto riduttivo ed errato ricordarlo solo per questo. La sua è stata una vita al servizio dell’Italia e dei valori umani e democratici in cui credeva. Profonda emozione nell’ultimo incontro in ospedale e grande tristezza. Ci legava un vero affetto reso solido dagli immancabili incontri riservati ogni mese durante un lunghissimo tempo. Grazie Zambo, per l’amicizia, l’esempio, la dignità, il sorriso e la gioia di vivere.
Gigi Prevosti, imprenditore
Mai come oggi ti vien da dire che c’era comunque qualcosa da salvare, e che il confronto col presente è impietoso. Se ci si aggiunge che era una persona piacevolissima il quadro è completo: ci mancherà.
Ciao Giuseppe.
Uncem (Unione comuni montani italiani)
Il Presidente Marco Bussone, a nome di tutta l’Uncem e dei Comuni montani italiani, ha espresso stamani al Dott. Angelo Borrelli il cordoglio per la scomparsa del fondatore della Protezione Civile, on. Giuseppe Zamberletti. Un politico, uomo delle Istituzioni, che ha avuto il senso del presente e del futuro, nell’intuire, costruire, alimentare il sistema di protezione civile del Paese, modello in tutto il mondo. Il Sistema della Protezione civile nazionale perde il suo padre fondatore, la guida e il maestro, come ha scritto il Capo Dipartimento Borrelli nelle scorse ore. Zamberletti ha saputo comprendere una profonda necessità del Paese, l’ha plasmata e incoraggiata, sostenuta anche negli ultimi anni di malattia. Nell’Udienza in Aula Paolo IV, il 22 dicembre, alla quale era presente anche Uncem, un grande applauso ha accolto le parole del fondatore della Protezione Civile in un videomessaggio particolarmente emozionante. Un uomo delle Istituzioni l’on. Zamberletti, che mancherà molto e che trasmette a tante donne e a tante uomini dei nostri territori il suo esempio di professionalità, senso dello Stato, impegno per la collettività.
Fabio Lunghi, presidente di Camera di Commercio di Varese
Con il senatore Giuseppe Zamberletti ci lascia una persona di altissimo profilo. Un uomo che, con la sua presenza sempre incisiva ma al tempo stesso attenta e rispettosa, ha segnato momenti importanti della vita politica nazionale, a 360 gradi. L’intuizione che ha portato alla creazione della moderna Protezione Civile, tra le più innovative e performanti a livello internazionale, ha infatti anche cambiato la percezione dell’impegno sociale nel nostro paese, dando il giusto rilievo al concetto di volontariato e seguendo in prima persona alcune delle più importanti emergenze del nostro paese. Di non minor significato l’attenzione del senatore Zamberletti per la sua città, in particolare per quel Sacro Monte che lo ha visto nascere e che è sempre rimasto il luogo della sua residenza e del suo cuore.
Ad alto profilo anche l’impegno sul fronte delle infrastrutture, che lo ha visto impegnato fino agli ultimi giorni, ai massimi livelli, conscio che un’adeguata e opportuna realizzazione di queste opere è strumento essenziale per lo sviluppo economico, e quindi sociale, delle nostre comunità. Le condoglianze della Camera di Commercio di Varese giungano alla sua famiglia.
L’ASST dei Sette Laghi
“Giuseppe Zamberletti è stato certamente un grande uomo e un grande politico, – tiene a ricordarlo il DG Gianni Bonelli – che ha saputo affrontare con capacità momenti di grande difficoltà per tutta la nazione, dal terremoto del Friuli alla crisi di Ustica. Io ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente solo pochi giorni fa, mentre affrontava, con la dignità e la lucidità che lo hanno sempre contraddistinto, la fase più dura della sua esistenza, suscitando tutta la mia ammirazione. L’Ospedale di Varese ha avuto la fortuna di averlo amico: so che è stato tra i fondatori de Il Circolo della Bontà ed era tutt’ora uno dei garanti della Fondazione. A nome dell’Azienda che dirigo, ringrazio l’onorevole Zamberletti e porgo le mie più sentite condoglianze alla moglie”.
Pierluigi Tamborini, giornalista
Come dice il poeta “Ogni morte di uomo ci diminuisce”: se poi l’uomo lo conoscevi di persona questa frase assume un valore ancora maggiore. La mia frequentazione con Giuseppe Zamberletti risale a più di 40 anni fa quando, giovane collaboratore della Prealpina, fui mandato al suo seguito (lui allora era sottosegretario all’Interno) in una sua visita istituzionale a Bellinzona, in Svizzera. Pochi mesi dopo, nel 1976, io mi ero laureato alla Cattolica ed ero partito per il servizio militare. In una licenza andai a trovare gli amici del giornale e, ricordo che Pier Fausto Vedani mi disse che Zamberletti, impegnato da mesi come Commissario straordinario per il terremoto in Friuli, era alla ricerca di un addetto stampa e non riusciva a trovare nessuno. Con l’incoscienza della mia giovane età risposi subito di sì ed insieme ad un altro ragazzo nelle mie stesse condizioni prendemmo l’auto in direzione Udine. Passare da notizie di provincia a trattare con gli inviati di mezzo mondo (il primo fu addirittura un collega del Washington Post) poteva risultare traumatico oltre ogni dire invece andò tutto bene anche perché c’era lui che riusciva ad infondere calma a tutti. Sono stato nove mesi a stretto contatto con Zamberletti ma voglio ricordare soltanto due episodi che forse contribuiscono a delinearne la personalità. Il Commissario si incontrava regolarmente con i parlamentari friulani riuniti in Prefettura. Con loro stabiliva strategie e come impostare il lavoro. Poi capitava che, la volta seguente, traendo un bilancio scopriva che alcune cose non erano state fatte. Era diventata quasi un mantra la sua celebre frase: “Ma non si era detto di fare questo? E allora…facciamolo”. La seconda cosa che mi resta nella mente è la standing ovation che ricevette nella piazza principale di Udine gremita di friulani alla fine della fase di emergenza. Gente scolpita nella pietra, che lavorava invece di lamentarsi, la stessa filosofia pragmatica di un lombardo che la gente del posto sentiva uguale a loro. Quella volta Zamberletti faticò a frenare la commozione.
Oggi non so dove sia volato ma spero gli giunga forte il mio saluto.
Onorevole Diego Sozzani capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti
L’Italia oggi è un po’ più povera per la scomparsa del grande Giuseppe Zamberletti, padre della moderna Protezione civile, uomo di straordinaria sensibilità, politico attento e lungimirante. L’ho conosciuto alcuni anni fa: ex ministro dei Lavori Pubblici dopo il novarese Nicolazzi, ci univa la passione per le Infrastrutture e la Protezione Civile. L’anno scorso mi ha aiutato concretamente nella campagna elettorale. Lascia un’eredità importante: interpretando la politica come missione, ha insegnato a tutti noi l’importanza straordinaria della solidarietà
Gli Alpini della sezione di Varese
l Presidente facente funzione della Sezione Alpini di Varese Mario Alioli, il Consiglio Direttivo Sezionale, l’Unità di Protezione Civile A.N.A. sezionale e tutti gli alpini e amici della stessa Sezione, ricordano con particolare affetto l’Onorevole. Giuseppe Zamberletti, varesino D.O.C., e ne sottolineano le non comuni doti umane e di amministratore pubblico.
In particolare ne ricordano l’impegno profuso in occasione del terribile terremoto del Friuli del maggio 1976. In quell’occasione (cantiere N.9 di Cavazzo Carnico), gli alpini della Sezione di Varese hanno avuto modo di apprezzare sul campo le doti non comuni dell’onorevole Zamberletti, nominato dall’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, Commissario Straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate. Il suo insegnamento, la sua dirittura morale saranno sempre di sprone e di guida a noi alpini varesini e lo ricorderemo sempre declinando il nostro motto: “Onoriamo i morti aiutando i vivi”.
Stefano Maullu, ex assessore regionale lombardo alla Protezione Civile
Sabato sera, a Varese, ci ha lasciati Giuseppe Zamberletti, un amico, un maestro e un gigante della politica italiana. La sua scomparsa causa un grande vuoto nei cuori di chi lo ha conosciuto e nell’anima di un Paese a cui ha dato tantissimo in termini di umanità, ingegno e professionalità. La sua carriera politica è stata un esempio di trasparenza e di incisività, e lo ha visto ministro e deputato per la Democrazia Cristiana, molto vicino a Francesco Cossiga al quale era legato da un profondo rapporto di amicizia. Zamberletti è stato l’artefice dei soccorsi e della ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del 1976, un intervento che rappresenta ancora oggi un esempio di tempismo, di organizzazione e di efficienza in occasione di calamità naturali; ha coordinato i soccorsi in Irpinia e Basilicata dopo il terremoto del 1980 e, soprattutto, nei primi anni ’80, su mandato dell’allora presidente del Consiglio Spadolini, è stato il responsabile della creazione e dello sviluppo di un servizio di protezione civile su scala nazionale che, grazie a lui, è diventato un esempio di efficienza in tutto il mondo. Ho avuto il piacere di conoscere Zamberletti e, in seguito, di lavorare con lui quando, nell’agosto del 2008, sono stato nominato assessore alla Protezione Civile per la Regione Lombardia; di lui voglio ricordare innanzitutto la straordinaria disponibilità, unita a doti umane non comuni e a un’instancabile propensione al lavoro. La sua competenza professionale si univa a una presenza costante e attenta, generosa nei consigli e nei suggerimenti che non faceva mai mancare a chiunque gli si rivolgesse; indimenticabile la sua cura per le associazioni di volontariato, alle quali dedicava tempo, idee e affetto, tanto da diventare un vero e proprio padre per tutti i volontari. Giuseppe Zamberletti interpretava la politica come una missione, da vero uomo di Stato, ed era capace di cogliere l’importanza del lavoro comune, della collaborazione e del confronto. Il modo migliore di onorare la sua memoria, in un momento storico così difficile in cui le sue doti sarebbero state indispensabili, è proprio quello di ricordare il suo esempio e di affrontare i nostri impegni quotidiani con la passione sincera, la generosità e il rispetto per le istituzioni che ci ha insegnato, giorno dopo giorno, in tanti anni di straordinario lavoro.
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