Il paragone tra bambini è meglio evitarlo

Effetti negativi sia sull’autostima che per la serenità del bambino, che invece ha bisogno di paragonarsi a se stesso per essere più consapevole delle proprie potenzialità e progressi

Generico 2018

Succede in famiglia tra fratelli e sorelle, e a volte anche a scuola. Per gli adulti paragonare è una tentazione continua, per spronare il bambino a essere migliore o per gratificarlo. Ma in entrambi i casi il risultato ottenuto di solito non è quello sperato.

PERCHÉ NON METTERE I BAMBINI A CONFRONTO
Se il confronto è in positivo, il piccolo potrebbe sentirsi obbligato a essere sempre migliore della persona scelta per il paragone, per paura di deludere l’adulto di riferimento. Il che genera ansia.
Se il confronto è in negativo il bimbo potrebbe invece sviluppare antipatia verso la persona portata ad esempio (specialmente se è un fratello o una sorella) invece che cercare di imitarlo, oppure sentirsi frustrato se si rende conto di non poter uguagliare il modello proposto. I bambini hanno una naturale propensione ad imparare, soprattutto da un bambino che vedono riuscire meglio e quindi quindi tendono a prenderlo spontaneamente a modello.

IL VALORE DELLA DIVERSITÀ
Il modo migliore per avvicinarsi al bambino più carente e cercare di scoprire i suoi talenti nascosti, senza giudicarlo o salire in cattedra. Per resistere al bisogno di fare paragoni bisogna ricordare che la diversità è un valore e l’obiettivo deve essere permettere a tutti di sviluppare al massimo le proprie potenzialità. Al contrario, negando il valore della diversità si finisce col danneggiare l’autostima dei bambini, convincendoli che sono loro ad essere sbagliati.

IL PARAGONE COSTRUTTIVO
Il miglior paragone è quello fatto prendendo come modello il bambino stesso, mettendo a confronto i progressi fatti e misurando i risultati ottenuti rispetto a quelli di qualche tempo fa.
Può essere utile in questo senso chiedere al bambino di raccontare tutte le cose che ha fatto per migliorare in quell’ambito specifico. In questo modo il bimbo prende coscienza delle strategie e delle risorse che lo aiutano a migliorare su una competenza, e potrà più facilmente ricorrere agli stessi strumenti su altre attività.

STRATEGIE DA SVELARE
Ad esempio quando imparano a leggere i bimbi sono incerti ma tipicamente si esercitano leggendo qualsiasi cosa come fosse un gioco: un atteggiamento questo da incoraggiare, per capire che si può imparare associando l’impegno al divertimento. O se impara ad allacciarsi le scarpe all’ennesimo tentativo, sottolineare quanto sia stata utile la tenacia di non arrendersi al primo tentativo: fatica e determinazione sono importanti.
I bambini mettono in atto delle strategie per apprendere di cui spesso non sono consapevoli. Aiutarli a notare i miglioramenti ottenuti e soprattutto far sì che prendano coscienza delle tecniche utilizzate, li aiuta a crescere in maniera positiva, autonomi e orgogliosi di sé. E quando il bimbo si troverà di fronte a una difficoltà sarà forte di tutte le risorse che ha scoperto di possedere e la affronterà con maggior grinta, fiducia e soprattutto strumenti. Anche da grande.

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Pubblicato il 24 Gennaio 2019
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