Alpe Bovis, c’è il nuovo gestore del rifugio

È un operatore ricettivo della zona. Gestirà anche l’ostello di Due Cossani con 16 posti letto. «Riapertura tra un mese»

Avarie

Le buste sono state presentate il 15 e aperte il 19 marzo. Contenevano tre offerte per gestire l’Alpe Bovis, rifugio gioiello nel cuore del bosco chiuso dall’autunno scorso perché scaduti i termini della precedente gestione.

E c’è già l’aggiudicatario: si tratta di un operatore di una vicina struttura ricettiva; gli altri due partecipanti erano un cittadino tedesco e un operatore di Maccagno con Pino e Veddasca.

«L’offerta migliore è stata valutata da un’apposita commissione – spiega il sindaco Valerio Peruggia. Non abbiamo ancora completato l’ufficialità degli atti, quindi per il momento preferiamo non divulgare il nome del vincitore, ma possiamo certamente annunciare che sì, abbiamo un vincitore del bando».

Quando riaprirà il rifugio dell’Alpe Bovis? «Molto presto, è questione di un mese, un mese e mezzo», conferma il sindaco.
Il nuovo gestore, oltre agli otto posti letto del rifugio, dovrà gestire anche l’ostello di Due Cossani, in paese che di letti ne ha 16 ed è adatto a gite di grandi compagnia di escursionisti che possono qui organizzarsi per trekking fra Italia e Svizzera o percorsi in mountain bike.

In tutto sono state cinque i soggetti che in questi mesi di chiusura hanno manifestato l’interesse per l’immobile (gli immobili, tenuto conto appunto anche dell’ostello): vi sono stati sopralluoghi, ma alla fine le offerte arrivate sono state tre ed è stata premiata quella più interessante sotto il profilo economico, ma anche tecnico: veniva richiesto di garantire le piccole manutenzioni, l’ordinaria amministrazione a infissi e tetto ma soprattutto la presenza e l’obbligo di apertura in alcuni periodi dell’anno e la capacità di condurre un’attività ricettiva con cucina, capacità che il nuovo aggiudicatario ha dimostrato di possedere.

Rimane la grande problematica legata a questo luogo, che è l’approvvigionamento idrico, per ora garantito da un bacino di captazione del vicino fiume che segue le portate stagionali: “Il Comune non garantisce la continuità dell’approvvigionamento idrico specie nei periodi estivi di carenza idrica e/o invernali di freddo intenso e gelo. Pertanto nessuna pretesa e rivalsa potrà essere vantata dal gestore nei confronti del Comune di Dumenza in caso di mancanza di acqua”, recitava il bando.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Marzo 2019
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