Vandalismi all’Alpe Bovis, rovinato anche il centro micologico

Danni per centinaia di euro e avvisate le forze dell’ordine. Il gestore: «Fatto grave e triste»

Avarie

Una porta forzata al centro micologico, e una vetrata sfondata all’Alpe Giani. Due porte scassinate e un vetro della porta finestra andato in frantumi all’Alpe Bovis, quell’angolo di paradiso ai mille metri della Val Dumentina, posto da escursionisti, cercatori di funghi e cacciatori.

Ed è stato proprio un gruppo di questi ultimi ad aver dato l’allarme nello scorso fine settimana. Fatti che rappresentano certamente l’intenzione di provocare danni, più che di rubare: il solo luogo in cui gli ignoti sono riusciti ad entrare è stato all’Alpe di Bovis dove nulla è stato sottratto dal rifugio: nessuna bottiglia di vino nè di birra toccate, scorte intatte.

«Chi ha voluto fare questi dispetti è una persona triste. E sebbene nulla sia stato rubato, rappresenta comunque un fatto grave che figurerà nelle denunce che stiamo sporgendo ai carabinieri», dice Luca Della Fontana, gestore del rifugio.

La zona in cui si trovano i due immobili è raggiungibile dalla Provinciale che porta all’Alpe Pradeccolo, da cui si parte per raggiungere l’Alpone di Curiglia o il monte Lema. Sono luoghi in quota che devono fare i conti con l’isolamento e i cronici problemi logistici.

Nel mese di novembre si è verificata un’interruzione dell’erogazione idrica al rifugio Bovis. Un fatto che i gestori rubricarono come uno scoppio fortuito della condotta in neoprene avvenuta a novembre.

«Ma ora, col senno di poi, non è escluso che questo fatto sia riconducibile ad altri “dispetti“, magari fatti dalla stessa mano. Indagheranno anche su questo i carabinieri», conclude Luca amareggiato. Il rifugio sarà aperto nei prossimi giorni, anche a capodanno.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Dicembre 2019
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