Una festa per i 10 anni di “Sanità di frontiera“
Il bilancio di un importante servizio svolto dalle Acli che funziona grazie a dedizione e volontariato
Si chiama “Sanità di Frontiera”. Ma la vicina Svizzera centra poco e niente con questo servizio che invece riguarda sì un confine, ma quello che si genera troppo spesso attorno a migranti irregolari, senza fissa dimora, clochard e soggetti che vivono alla giornata.
Persone che necessitano di cure e che da 10 anni a questa parte trovano il servizio “Sanità di Frontiera“, l’ambulatorio gratuito per immigrati e senza fissa dimora attivo negli orari di apertura presso la sede delle Acli di Varese. Per festeggiare questo traguardo da giovedì 4 aprile a sabato 6 si terrà una festa alla sede di via Speri della Chiesa.
E l’associazione di volontariato “I Colori del Mondo“ invita a partecipare alla festa organizzata per il decimo anniversario dell’ambulatorio medico gratuito per immigrati e senza dimora di Varese.
Nato in un momento difficile, nel 2009 dopo l’approvazione della legge “Bossi-Fini”, quando venne stabilito l’obbligo per i medici di denunciare gli irregolari, l’ambulatorio grazie ad un forte sostegno da parte di numerose associazioni locali riuscì a proseguire l’attività, assicurando assistenza medica a tutti coloro i quali non venivano compresi nel Servizio Sanitario Nazionale. Nel 2011, un accordo con la Regione Lombardia permise ai medici di avere un ricettario regionale rendendo così l’ambulatorio regolare a tutti gli effetti, oltre che sottoposto ai controlli in ambito sanitario, permettendo così a molte persone di ricevere cure che altrimenti non gli sarebbero state garantite.
Oggi l’ambulatorio di SDF è un luogo sicuro e accogliente dove viene offerta gratuitamente una prima assistenza sanitaria a immigrati e senza fissa dimora. E’ gestito da circa cinquanta volontari, tra cui quattordici medici, undici infermieri, sedici volontari addetti all’accettazione, tre psicologhe, una psichiatra, una fisioterapista e un legale.
«L’ambulatorio opera da dieci anni con successo ed è riconosciuto quale attività essenziale ed utile da parte delle autorità pubbliche sanitarie e municipali di Varese e della provincia. Ospitato presso le ACLI provinciali di Varese, è aperto due giorni alla settimana (martedì e venerdì dalle 18.00 alle 20.00 ndr), è totalmente gratuito, può contare su elargizioni di singoli cittadini e associazioni, e si basa completamente sul volontariato e sulla professionalità dei suoi operatori, di grande esperienza e formazione specifica» spiega Filippo Bianchetti, medico di base volontario dell’ambulatorio.
«In accordo con ATS – continua Bianchetti – l’ambulatorio lavora rispettando i dettami della legge ‘Bossi-Fini’ che per i senza fissa dimora e gli stranieri senza permesso di soggiorno prevede l’emissione di un codice per l’assistenza sanitaria STP (Straniero Temporaneamente Presente ndr), valido 6 mesi e rinnovabile, rilasciato solo se la persona è dichiarata bisognosa di assistenza sanitaria per motivi che possono essere definiti essenziali urgenti o continuativi.
Dopo una prima valutazione clinica, attraverso i ricettari rilasciati dall’ASL, i medici volontari con il codice STP possono prescrivere ai pazienti farmaci, esami, visite specialistiche presso strutture pubbliche o convenzionate. Questo servizio interviene come filtro al pronto soccorso, evitando che queste persone finiscano per rivolgersi alle strutture sanitarie anche per problematiche non urgenti. Nel corso di questi dieci anni, all’ambulatorio si sono rivolti 805 i pazienti, seguiti con oltre 3.609 visite ambulatoriali effettuate».
«Attualmente l’ambulatorio è attivo solo a Varese – spiega Dario Cecchin, vice presidente dell’associazione I Colori del Mondo – ma la prospettiva è quella di essere in futuro più capillari sul territorio, facilitando la nascita di altri ambulatori, ad esempio presso le ACLI di Gallarate. Se l’ATS ci darà la possibilità di farlo, in futuro altri medici potranno avere a disposizione nuovi ricettari».
«La legge stabilisce che dovrebbe essere la regione a fornire questo tipo di assistenza alle persone senza fissa dimora e agli irregolari, ma questo servizio non l’ha mai fornito. Di conseguenza noi di Sanità di Frontiera svolgiamo una funzione di totale sostituzione del servizio pubblico e non di sussidiarietà. Se la regione si assumesse questo incarico non ci sarebbe bisogno di iniziative di volontariato come la nostra» – conclude Bianchetti.
«Per celebrare questo importante traguardo abbiamo organizzato una grande festa che si svolgerà nei giorni del 4, 5 e 6 di aprile a Varese. Il programma prevede numerosi ospiti che parteciperanno ad incontri e spettacoli presso la sede provinciale delle ACLI di Varese in via Speri Della Chiesa n.9 ed il Teatro Santuccio in via Sacco n.10 a Varese» – spiega Lucia Zisa, volontaria dell’ambulatorio.
Questo il programma dettagliato:
Giovedì 4 aprile, c/o ACLI di Varese, via Speri Della Chiesa n.9
Ore 18.30 – Proiezione di filmati di Emergency. Presentazione di Alice Piazza, responsabile ambulatori mobili di Emergency.
Venerdì 5 aprile, c/o ACLI di Varese, via Speri Della Chiesa n.9
Ore 18.30 – Presentazione delle attività svolte. Sintesi e statistiche elaborate da Adriano Luini.
Intervento sul tema: ‘Immigrazione e salute’.
Ore 20.00 – Cena multietnica – su prenotazione – preparata dall’associazione ‘Oltre le porte’.
Ore 21.00 – Spettacolo teatrale ‘Il filo del mare’ di e con Michela Prando.
Sabato 6 aprile, c/o ACLI di Varese, via Speri Della Chiesa n.9
Ore 10.30 – Incontro con le istituzioni cittadine: ‘Quale assistenza agli stranieri senza permesso di soggiorno, secondo la legge’.
Ore 18.30, c/o Teatro Santuccio, via Sacco n.10, Varese – Spettacolo ‘Invisibili’ di Mohamed Ba. La serata continua con un aperitivo e a partire dalle ore 21.00 musica e danze con la band ‘I Tutanbot’.
Ingresso libero
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