Partono anche a Varese le pattuglie miste per il controllo del confine

Inaugurazione del servizio al Commissariato di Luino alla presenza del sottosegretario Stefano Candiani

Avarie

Due pattuglie, una svizzera e una italiana, avranno ognuna il permesso di operare nel territorio dello stato confinante con un obiettivo preciso: il contrasto all’immigrazione clandestina.

I rappresentanti delle autorità italiane si sono incontrati a Luino lunedì mattina, 15 aprile con gli esponenti delle forze dell’ordine svizzere per celebrare il nuovo progetto per il controllo delle frontiere, che prevede una stretta collaborazione tra i corpi di polizia di frontiera dei due Paesi.

All’ombra della sede della polizia di frontiera di Luino, tra le numerose personalità presenti sono intervenuti: il sottosegretario al ministero dell’Interno Stefano Candiani, il prefetto direttore centrale dell’Immigrazione e della polizia di frontiera Massimo Bontempi, il comandante della polizia di frontiera svizzera Jürg Noth e il commissario capo della polizia di frontiera di Luino Francesco Pino.

«Le pattuglie che partecipano a questo progetto – ha commentato il prefetto Massimo Bontempi – sono composte da agenti che condividono un modo comune di muoversi e lavorare e penso che questa preparazione non possa che migliorare il livello di sicurezza per i cittadini».
Lo scopo del progetto è esclusivamente il controllo dell’immigrazione irregolare, mentre tutte le altre attività rimarranno di competenza delle forze di polizia che se ne occupano solitamente.

Le pattuglie “ospiti” avranno invece il compito di osservare e assistere il lavoro della polizia del luogo. In particolare, l’assistenza consisterà in uno scambio equo di informazioni.

«Con questa collaborazione – ha dichiarato il sottosegretario Stefano Candiani – a Luino si è creato un avamposto dove vengono sperimentati modelli di collaborazione, che vorremmo portare anche in altre zone di confine del nostro paese».

«Esiste – ha poi aggiunto Candiani – il confine fisico ma anche quello più arretrato della sicurezza. Tutti noi abbiamo bisogno che ci siano debite considerazioni sulla sicurezza anche all’interno dello stato».

«Lavoriamo da anni fianco a fianco con le autorità italiane – ha commentato il comandante della polizia di frontiera elvetica Jürg Noth -. Con questo accordo sarà possibile eseguire un lavoro transfrontaliero più efficace e stringere un rapporto di collaborazione ancora più stretto tra le forze di polizia».
Il comandante della polizia di frontiera di Luino Francesco Pino ha poi fornito altre informazioni su come è stato organizzato il lavoro delle pattuglie. «Sono già partite – ha spiegato il commissario – due pattuglie da Luino, la prima il 26 marzo, la seconda il 3 aprile».

«Le pattuglie – ha poi aggiunto Pino – controlleranno una zona compresa tra Zenna e Gaggiolo. Ogni squadra disporrà della propria vettura e del proprio equipaggiamento e già dal mese di maggio potremo avere nuove pattuglie».

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Pubblicato il 15 Aprile 2019
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