Appalti: Gadda, Pd: “Altro che sblocca cantieri: il Governo lavora al blocca cantieri”

Lo ha dichiarato Maria Chiara Gadda, capogruppo PD in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, intervenendo in aula durante le votazioni del decreto che modifica la disciplina degli appalti

mariachiara gadda

“Ormai è una prassi: questo Governo fa esattamente il contrario di quanto dichiara. Chiamano un decreto Dignità, e ancora si attende di capire come avverrà la presa in carico delle persone con il reddito di cittadinanza. Lo stesso si può dire per il mantra sull’abolizione della legge Fornero, che certamente il flop di quota 100 non ha abrogato. Il Decreto crescita bloccato in legge di bilancio era atteso da un Paese in stagnazione, invece sembra più un collage di micro interessi sparsi. Adesso con il cosiddetto decreto “sblocca cantieri”, in realtà, si condanneranno ulteriormente all’incertezza centinaia di opere pubbliche”.

Lo ha dichiarato Maria Chiara Gadda, capogruppo PD in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, intervenendo in aula durante le votazioni del decreto che modifica la disciplina degli appalti.

“Dal fantomatico governo del cambiamento – prosegue – ci saremmo aspettati coraggiose misure di sistema e strutturali, basate su un principio di trasparenza e certezza alla disciplina degli appalti pubblici. Invece le misure proposte sono frutto della improvvisazione: servirà un nuovo regolamento generale e diciotto decreti attuativi che porteranno nuova incertezza al sistema. Al nostro Paese serve realizzare le opere utili, in tempi e costi certi”.

“Il governo invece – prosegue Gadda – non è intervenuto sul vero tema che è la riduzione dei tempi delle procedure, sulla semplificazione, e nulla è stato fatto sul contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata che mina alle basi la competitività del Paese e la sana concorrenza tra le imprese. Così come da mesi sono sospesi miliardi di opere pubbliche per l’incapacità di questo governo di decidere sull’alta velocità, su infrastrutture strategiche al nord come al sud”.

“Una stasi che, come risulta anche da un’indagine di Nomisma appena pubblicata, danneggia persino il nostro sistema agroalimentare e il made in Italy, penalizzato dalla inefficienza di reti fisiche e digitali. Inoltre, la sospensione delle misure sull’appalto integrato e il ritorno alla sciagura del massimo ribasso e alla pratica del sub appalto sono una mannaia sui lavoratori, sulla sicurezza e sulla qualità delle opere. Con queste norme si manda inoltre al Paese un messaggio di resa, sembra che senza commissari straordinari che operano in deroga a questo codice stesso, non si possano realizzare opere in Italia”.

“In tutto ciò – conclude la deputata – il ministro Toninelli è assente: in aula così come in commissione. Che dica al Paese quali opere pubbliche si vogliono realizzare. Un peccato che il governo non abbia nemmeno accolto il mio ordine del giorno, in cui si chiedeva di analizzare entro l’anno gli effetti prodotti da queste norme e da queste sospensioni, al fine di correggere con tempestività eventuali storture del sistema”, conclude.

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Pubblicato il 13 Giugno 2019
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