Il Maga vince Italian Council
Il Museo si aggiudica il prestigioso premio della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero dei Beni Culturali con il progetto di Marzia Migliora

Si chiama “Lo spettro di Malthus” il progetto di Marzia Migliora a cura di Matteo Lucchetti che mette in rete il Museo Maga di Gallarate con il Gösta Serlachius Museum (Finlandia), il Van Abbemuseum di Eindhoven (Paesi Bassi), con l’Istituto di Cultura Italiana di Varsavia, (Polonia), partner culturali, il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate e la Galleria Nazionale San Marino e che si aggiudica l’Italian Council.
Italian Council è il principale progetto della DGAAP – Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le attività culturali, per promuovere la produzione, la conoscenza e la disseminazione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. Il premio in denaro consentirà al museo di realizzare, nel 2020, l’installazione dell’artista piemontese, una delle autrici italiane più interessanti e celebrate a livello internazionale, già presente al Maga in occasione dell’ultima edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate con l’installazione “Made in Italy”.
“Per noi – afferma Claudia Mazzetti, Assessore ai Musei di Gallarate – è un’occasione di ulteriore crescita e di ampliamento della vocazione internazionale della nostra sede museale. La collaborazione con altri Paesi europei e quella, ormai consolidata, con San Marino, sta portando i risultati auspicati, che vanno nella direzione indicata dall’amministrazione comunale: quella di un museo che sappia andare lontano, ben oltre i confini territoriali della nostra provincia. Un museo non chiuso in se stesso, ma sempre più aperto, in grado di attirare visitatori di ogni genere, interessati a diverse forme d’arte e a diverse tipologie di proposte”.
L’opera di Marzia Migliora è l’ideale continuazione e conclusione del suo ciclo di ricerca, svolto negli ultimi tre anni, dedicato al rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e naturali. Sono temi evocati fin dal titolo del progetto, in cui l’artista cita la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che si basa sul rapporto esistente tra popolazione e risorse naturali disponibili sul pianeta.
Marzia Migliora (Alessandria, 1972) è un’artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Nella maggior parte dei suoi lavori l’elemento dell’assenza invita lo spettatore a una relazione esclusiva con l’opera e i suoi potenziali significati.
Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Marzia Migliora si ricorda Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Fondazione Prada, Milano, Fondazione Merz, Torino, MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, MA*GA, Museo arte Gallarate, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Padiglione Italia, 56. Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia, Museo del Novecento, Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool, Ca’ Rezzonico, Venezia.
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