Il rifugio e il ghiacciaio: i 60 anni del “Città di Somma”

Domenica grande festa per i primi sei decenni del rifugio sul lago dei Sabbioni

60 anni Rifugio Città di Somma Lombardo

Sessant’anni sul ghiacciaio, ad alta quota. È il «sogno» del rifugio Città di Somma, aperto dal Cai sommese nel 1959, nell’anno in cui – appunto – Somma fu dichiarata città.

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La festa per i 60 anni del Rifugio Città di Somma 4 di 11

(foto: Cai di Somma Lombardo)

Domenica 21 luglio la nuova bandiera con i tre leoni ha sventolato di fronte al lago dei Sabbioni, nella giornata in cui si è festeggiata l’importante ricorrenza. «Celebriamo il compimento di un sogno, il sogno vissuto molti anni fa da uomini e donne di buona volontà che non si sono lasciati vincere dalle difficoltà», ha esordito nel suo discorso il sindaco Stefano Bellaria.

Grande la festa, con la messa “sul campo” celebrata da don Basilio Mascetti e poi con la cerimonia ufficiale con il presidente del Cai di Somma Luciano Morosi, nel ricordo appunto della grande scommessa fatta dalla sezione Cai di Somma, nata nel 1951 dopo sei anni come Sottosezione di Gallarate.

60 anni Rifugio Città di Somma Lombardo

Il rifugio “città di Somma” fu appunto il sogno della sezione e fu sostenuto (con un terzo circa della spesa) dalla stessa amministrazione comunale. Si sfruttò allora il fabbricato in pietra e calcestruzzo che ospitava una convertitrice del cantiere per la costruzione della grande diga del Lago dei Sabbioni, costruita da Edison e Impresa Girola. Situato a 2561 metri di quota, l’edificio richiese appunto 400mila lire complessive di investimenti e fu inaugurato il 13 settembre 1959.

L’accesso: come si arriva al Rifugio Città di Somma

Si lascia l’auto nel parcheggio di Riale, si supera la diga di Morasco e si segue in piano lungo la sponda del bacino, fino alla fine del lago dove in una ventina di minuti si raggiungono due edifici in muratura. Uno a livello carrareccia (poco più avanti) dove parte la funivia di proprietà dell’Enel e uno più in basso, che è l’ex partenza della vecchia funivia non più in funzione. La cartellonistica ci invita a scendere fino a giungere a questo edificio più vecchio. Da qui si prosegue scendendo sulla sinistra, dove si attraversa un ponticello in cemento, e si percorre il largo sentiero che conduce all’alpeggio in fondo alla vallata. Un cartello sconsiglia l’accesso al sentiero vecchio che piega a sinistra, e che sale ripido sul costone di roccia che si affaccia al canalone dove corre il torrente Rio Sabbioni ( questo sentiero nonostante sia ancora utilizzato, è privo di manutenzione, e pertanto il Cai consiglia di non usarlo ). In pochi minuti di salita si raggiunge un bivio segnalato con un cartello: Il sentiero più veloce consigliato per raggiungere il rifugio Somma e il Lago Sabbioni è il G39. Il sentiero è ben segnalato con tracce bianco/rosse e cartellonistica del Cai.
Il sentiero da Morasco segnalato per il Rifugio Somma è il G39, che sale a sinistra dal bivio con il sentiero G41 che conduce alla piana del Bettelmatt. Il sentiero sale deciso per una mezz’ora, per poi scendere e raggiungere il baitino Zum Stock, un piccolo ricovero d’emergenza che è anche il punto di raccordo con il sentiero vecchio. Da qui la traccia prosegue fino ad attraversare il torrente, e piega sul lato orografico sinistro della vallata arrampicandosi dolcemente in una vasta pietraia (qui il sentiero è segnalato anche da alcuni ometti in pietra). Lasciata alle spalle la pietraia il sentiero prosegue su dolci prati in salita fino a scorgere in parte il muraglione della diga del Lago Sabbioni, e le strutture dell’arrivo della funivia dell’Enel.
Giunti alla Baita Sabbioni e alla stazione di arrivo della funivia si apre il panorama del lago e dell’Arbola con i suoi ghiacciai. I cartelli, posizionati sulle mura della funivia, segnalano il sentiero G37 per il Rifugio Somma e per il lago dei gemelli di ban che sale sulla sinistra. Dopo pochi minuti si supera la struttura ormai chiusa del Rifugio Cesare Mores e si seguono i segni rossi e bianchi che si arrampicano sul pendio. Tra i riferimenti da seguire: una teleferica, un vecchio Skilift in disuso. Un cartello giallo in cima alla teleferica segnala la presenza del rifugio. Arrivati al cartello seguire il pianoro che piega sul lago e dopo la curva sarete finalmente in vista del Rifugio Somma Lombardo.

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Pubblicato il 23 Luglio 2019
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