I Ferri Corti tornano in sala chirurgica: “Una bella esperienza da ricordare”
I tre chirurghi hanno ceduto lo scettro di "reazione a Catena". Grande popolarità all'ospedale di Varese dove tutti facevano il tifo per loro
«Una bella esperienza che ci ricorderemo a lungo. Soprattutto perché ha rafforzato la nostra amicizia». Sono usciti sconfitti (giovedì 1 agosto), ma soddisfatti i tre “Ferri corti” che per una settimana sono stati i dominatori della trasmissione “Reazione a catena” in onda su Rai 1 dalle 18.45 .
Un’avventura divertente che, però, «ha messo a dura prova la nostra capacità di concentrazione – spiega Marco Tadiello – Arrivando dalla sala chirurgica, pensavamo di essere adeguatamente preparati ad affrontare la tensione e il controllo. Eravamo certi di essere temprati a situazioni di tensione. Invece, il gioco è un’esperienza differente e ci siamo ritrovati, alcune volte, ad avere la mente bloccata».
Andrea Gattuso, Alessandro Angrisano e Marco Tadiello si sono conosciuti nel blocco operatorio dell’ospedale di Varese. Tutti e tre sono specializzandi all’ultimo anno di chirurgia vascolare: « Era dall’estate scorsa che scherzavamo sulla trasmissione e ci mettevamo alla prova. Abbiamo scoperto, lavorando insieme, che pensavamo allo stesso modo su diverse questioni e tra noi c’era una grande intesa. Poi, nel febbraio scorso Andrea ha inviato l’iscrizione, senza dire nulla. Così, quando un mese dopo ci è arrivata la convocazione per il provino, è stata un po’ una sorpresa».
Dalla prima convocazione alla gara reale è stato un periodo di esercitazione soprattutto per la prova cruciale del gioco “ l’ultima catena”. Andrea, Marco e Alessandro si sono allenati con le domande giuste da porre per aiutare il terzo a dare la risposta corretta : « Eppure, dopo tanto esercizio, quando siamo stati davanti alla telecamera ci siamo ritrovati a dover gestire l’ansia perdendo la concentrazione» ammettono i tre amici.
Un passaggio televisivo che li ha resi improvvisamente famosi: « In questi giorni in tanti ci riconoscono ed è divertente. Soprattutto in reparto – raccontano i Ferri Corti – Le puntate erano registrate ed capitato che, al termine della trasmissione, noi arrivassimo per il giro serale in reparto e la gente rimanesse un po’ disorientata. Veramente simpatico anche perchè abbiamo sentito un grande supporto da parte di tutti…»
Anche da parte degli anestesisti?
« Ci dispiace se qualcuno si è risentito per una battuta che, nel nostro ambiente, fa un po’ parte della normale vita della sala operatoria. C’è competizione tra chirurghi e anestesisti e lo sfottò bonario e giocoso è normale. Senza cattiveria. E nell’ambiente non viene preso sul serio».
Essere sotto i riflettori non è stato come essere in sala chirurgica anche se qualche elemento comune c’è: « Certo, la luce era un po’ diversa e illuminava in modo differente. Ma l’ambiente che abbiamo trovato è stato molto amichevole e accogliente e ci siamo sentiti subito a nostro agio. Un’esperienza che ha contribuito a rafforzare il legame tra di noi: siamo colleghi ma prima di tutto amici. E questo è ciò che più di tutto ci lascia questa esperienza. Una bella parentesi da ricordare».
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