Dal palco del Pride a Salone Estense: si avvera la promessa di Tommaso e Giovanni

Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese, e Tommaso Tramonte fanno sul serio, e si uniranno con unione civile, dopo la dichiarazione fatta dal palco durante il pride 2018

Varese Pride 2018

La proposta ha fatto il giro d’Italia, ma non è stata una battuta scenografica.

Giovanni Boschini e Tommaso Tramonte fanno sul serio, e si uniranno con unione civile sabato 7 alle 13, nel Salone Estense del comune di Varese.

Il presidente di Arcigay, sotto la cui direzione è nato il VaresePride, si unirà infatti al suo Tommaso, che ebbe il coraggio di chiederglielo dal palco del VaresePride 2018: a sorpresa, davanti a tutti gli ha ricordato «Non solo hai cambiato la vita di Varese con il tuo impegno, ma soprattutto hai cambiato la mia». Una dichiarazione d’amore che è diventata virale e ha impegnato nella cronaca i giornali di tutto il Paese.

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Un anno dopo, tutto questo è diventato realtà: e per loro, diventerà anche un impegno scritto davanti alla città.

LE UNIONI CIVILI IN CITTA’

La loro unione non è la prima, ovviamente, nel capoluogo: anche se riveste un significato particolare, per il modo in cui è stata esplicitata, e per il carattere pubblico dei “nubendi”.

In tutto, sono 18 le unioni civili celebrate in città: 23 se si comprendono quelle che hanno coinvolto dei varesini ma che sono state costituite in altri comuni o addirittura all’estero.

A “sposarsi” sono più le coppie di uomini che quelle di donne: sono 7 nel 2018 e 9 nel 2019 (per un totale di 16) le coppie maschili che si sono unite, mentre quelle femminili sono state rispettivamente 5 e 2, per un totale di 7.

COS’E’ UNA UNIONE CIVILE

L’unione civile è il termine con cui nell’ordinamento italiano si indica l’ istituto giuridico di diritto pubblico che prevede il riconoscimento della coppia formata da persone dello stesso sesso, finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci. Tale istituto estende alle coppie omosessuali gran parte dei diritti e dei doveri previsti per il matrimonio, incidendo sullo stato civile della persona.

L’istituto è in vigore dal 5 giugno 2016, ed è stato introdotto dalla Legge 20 maggio 2016, n. 76, la cosiddetta legge Cirinnà.

QUALI SONO I DIRITTI ACQUISITI CON UN UNIONE CIVILE

Costituzione
Due persone maggiorenni dello stesso sesso possono costituire un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. L’atto di costituzione dell’unione civile è registrato nell’archivio dello stato civile. Non sono richieste dalla legge le formalità previste dal codice civile in merito alle pubblicazioni, a differenza del matrimonio.

Diritti e doveri reciproci
Le parti che costituiscono l’unione civile possono stabilire di assumere, per la durata dell’unione civile stessa, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. La parte può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome, se diverso, facendone dichiarazione all’ufficiale di stato civile.

Con la costituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri: dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’ assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune, a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato.

Regime patrimoniale
Il regime patrimoniale dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, in mancanza di diversa convenzione patrimoniale, è costituito dalla comunione dei beni. Le parti non possono derogare né ai diritti né ai doveri previsti dalla legge per effetto dell’unione civile.

Estensione dei diritti matrimoniali
La legge dispone che per garantire l’effettività della tutela le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi»o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. Tale disposizione consente l’estensione alle parti dell’unione civile di tutti i diritti sociali, fiscali, patrimoniali previsti per le coppie eterosessuali sposate, compresa la reversibilità della pensione.

(Informazioni tratte dalla voce “Unione civile(ordinamento civile italiano)” di Wikipedia)

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Settembre 2019
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