Saronnese condannato per la truffa della carta clonata

Lo ha deciso il tribunale di Aosta dopo che il varesino prenotò un soggiorno in centro per poi disdire e farsi inviare soldi mai pagati

Avarie

Istruzioni per l’uso di carta di credito clonata: si prenota un soggiorno chiedendo di pagare in anticipo per fare un regalo a un amico. Si paga con carta di credito. Dopo qualche giorno ci si scusa accampando un contrattempo e si chiede la gentilezza di riavere la somma già versata. E poi ciao.

È questo lo stratagemma contestato dalla procura della repubblica di Aosta a un saronnese di 25 anni condannato a un anno e nove mesi di carcere, oltre a 500 euro di multa. La vicenda, che ha danneggiato la struttura per 1.650 euro, risale al 2017 ed è stata raccontata oggi dal giornalista Christian Diemoz sul quotidiano AostaSera.it.

Lo stratagemma inventato dal varesino era quasi perfetto, poiché per funzionare il suo artefice avrebbe dovuto perlomeno non rendersi riconoscibile. Ma le indagini sono riuscite a dare un nome e un cognome all’imputato (per il quale nonostante la condanna vale la presunzione di non colpevolezza): si tratta di Alfonso Rega, di Saronno.

I reati contestati sono la truffa e l’indebito utilizzo di carta di credito con la quale il giovanotto aveva pagato il soggiorno a mezza pensione in una struttura alberghiera del centro: «Devo fare un regalo a un amico, le spiace se pago anticipato?». Detto, fatto: numero di carta e transazione telematica avvenuta. Peccato che successivamente l’onesta albergatrice abbia acconsentito a restituire la cifra già versata con carta al cliente, tramite bonifico.

Ma sull’albergo scende la doccia fredda: la prima transazione – quella del cliente con carta di credito – risulta “non eseguita“, poiché il reale proprietario della carta ne ha denunciato la clonazione, riuscendo ad annullare le transazioni indebitamente fatte col suo strumento di pagamento.

Di oggi la decisione del giudice monocratico che ha inasprito la pena originariamente chiesta dal pubblico ministero, di un anno, tre mesi e 600 euro di multa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Settembre 2019
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