Umberto Colombo (Cgil): «Il governo parta dal lavoro»
Preoccupazione per la disoccupazione giovanile e per gli over 45 che faticano a rientrare nel mondo del lavoro

Il segretario generale della Cgil di Varese, Umberto Colombo, interviene all’indomani della nascita del governo Conte. «Se il governo vuole partire con il piede giusto deve partire dal lavoro», dichiara Umberto Colombo. «Appena possibile Conte convochi Cgil, Cisl e Uil per confrontarsi sui temi del lavoro e sulla piattaforma unitaria che riguarda, oltre al lavoro, anche previdenza, fisco, sanità e welfare». Continua il segretario generale della Cgil di Varese: «In una provincia come la nostra, per fortuna ancora tra le più industrializzate del Paese, è necessario che si torni sul lavoro rimarcando una discontinuità forte rispetto agli anni di crisi che hanno pesato parecchio, anche da noi, soprattutto su lavoratrici, lavoratori, pensionati».
«Per rilanciare il lavoro e le prospettive future per l’economia – dichiara Colombo – è necessario mettere in campo un Piano straordinario di investimenti pubblici e privati. Da anni la Cgil ha presentato il “Piano del Lavoro” in cui sono contenute proposte concrete in questa direzione. E questa costituisce anche la base per un confronto serio tra governo e sindacati. Ricominciare dal lavoro vuol dire che le politiche di austerità e di compressione dei diritti di lavoratrici e lavoratori, come è stato il Jobs Act, hanno fallito e peggiorato la situazione. Per la Cgil è chiaro che ci sono state e ci saranno ancora trasformazioni e innovazioni nel mondo del lavoro. Queste però devono avvenire nel rispetto dei diritti fondamentali e puntando ad un lavoro di qualità, stabile e che metta la parola fine a precarietà e disoccupazione, come sosteniamo nella “Carta dei Diritti Universali del Lavoro”».
Il segretario della camera del lavoro di via Nino Bixio sottolinea la situazione preoccupante della disoccupazione giovanile in provincia di Varese, dove un giovane su quattro non ha lavoro nonostante un livello di istruzione superiore rispetto alle generazioni precedenti. «Chi poi è riuscito ad entrare nel mondo del lavoro – aggiunge Colombo – resta per anni in condizioni di precarietà e sono ancora molti gli over-45, nella nostra provincia, espulsi dai processi produttivi, che faticano a rientrare nel mondo del lavoro».
Le soluzioni, secondo Colombo passano dagli «Investimenti per politiche industriali e del lavoro tutelato dai contratti collettivi nazionali sono la strada giusta per rilanciare lavoro ed economia del territorio. Su questi temi pensiamo che non si debbano mobilitare solo la Cgil e il sindacato, ma è necessario un confronto più serrato con le istituzioni territoriali. In gioco c’è il valore dell’attrattività della nostra provincia, fondamentale e decisiva per scongiurare pericoli di delocalizzazioni e di spostamenti produttivi».
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