Milano, Malpensa e Linate? “Non c’è niente da festeggiare”
I lavori completati nei tempi, lo "stress test" passato da Malpensa non giustificano la festa, secondo Dario Balotta. "Malpensa ancora sottoutilizzata e Alitalia sempre fuori mercato"

«Non c’è molto da festeggiare». Ne è convinto Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture, all’indomani del completamento dei lavori a Linate.
Il cantiere completato nei tempi, lo “stress test” passato da Malpensa (pur con criticità) non valgono la festa celebrata sabato e domenica. O meglio: non valgono i disagi.
«La Sea ha rifatto la pista di 2,3 km in tre mesi mentre a Bergamo la pista, lunga 400 mt in più, è stata rifatta in tre settimane. Due mesi in più di sacrifici e di perdita di benessere per migliaia di passeggeri per raggiungere la più lontana e mal collegata Malpensa. I Finger (passerelle d’imbarco) sono passati da 5 a 3 che farà crescere l’uso dei bus interpista a Linate».
Non solo: «La crescita del traffico di Malpensa, grazie al trasferimento dei voli del Forlanini ha dimostrato che Malpensa da 20 anni è nettamente sottoutilizzata. E lo sarà in futuro grazie alle alte tariffe aeroportuali e all’inefficenza dei servizi».
Sguardi orgogliosi, strette di mano e il rito dell’acqua, alla riapertura di Linate
Balotta dice che a bordo del primo volo Fiumicino-Linate c’erano «soli 64 passeggeri». E qui la critica è tutta per Alitalia, l’ex compagnia di bandiera ora foraggiata dallo Stato: «Le rotte domestiche sono diseconomiche ma continuano ad essere operate. Si è giudicato un successo la riapertura della linea Linate-Pescara che andrebbe operata da una compagnia low cost. Alitalia perde un milione di euro al giorno ma continua a permettersi enormi sprechi con rotte a breve raggio e con pochi passeggeri. Il nuovo prestito contenuto nel decreto fiscale è stato maggiorato da 350 a 400 milioni di euro. Con la nuova erogazione pubblica cresce così a 1,3 miliardi l’intervento statale a favore dell ’ amministrazione straordinaria. Alitalia è sempre fuori mercato e priva di prospettive di rilancio».
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