Clark continua a crescere. Mayo e Peak, missione fallita
La guardia regge a lungo il peso dell'attacco, si spegne nel finale ma resta il migliore. Ancora bene Simmons. Openjobmetis tradita dagli errori del play e dai falli dell'ala piccola
PEAK 5 – Quattordici falli commessi nelle ultime tre partite giocate lontano da Masnago. Con questo ruolino di marcia, ogni partita inizia ad handicap e quella di Reggio non fa eccezione: LJ parte con due falli sul groppone, poi fatica a sbloccarsi in attacco, poi non può difendere ai massimi, poi arriva a fine partita e il tabellino dice cinque falli e cinque punti in appena 16′ di gioco, con 3 di valutazione. Cifre che non possono essere quelle dell’ala piccola titolare, siete d’accordo?
CLARK 7 (IL MIGLIORE) – Primo tempo da favola: ogni volta che alza la mano, incendia la retìna. Chiaro che non può viaggiare su quei ritmi anche nella ripresa, però era lecito sperare in qualcosa di più dei 4 punti “spremuti” dopo l’intervallo. Nonostante ciò (e nonostante le sei palle perse) resta il miglior biancorosso per impatto, produzione e per la speranza che in futuro possa ripetersi. Insomma, un altro passo avanti. MVP anche per i lettori della #direttaVN
JAKOVICS 6 – Chiamato a sopperire alla serataccia di Mayo, si dà da fare con alterne fortune. Nel complesso non è disprezzabile (8 punti in 19′, solita energia quando c’è da piegare le ginocchia) ma non va oltre a un’onesta sufficienza, anche per via di quel 3/6 dalla lunetta che è dato troppo misero per uno che ha la sua mano.
VENE 6,5 – Ci sarebbe da tirargli le orecchie per una gestione dei falli poco accorta, che costringe Caja a mescolare i quintetti troppo presto e che non permette all’ala estone di stare sul campo con la dovuta “serenità” difensiva. Però per alcuni tratti si scopre attaccante: chiude a quota 13 con 4 rimbalzi e regge il confronto con Upshow. Può andare.
SIMMONS 7 – Monumentale a rimbalzo (12, compreso quello che dà a Mayo la tripla, fallita, del pareggio), reattivo in difesa (2 stoppate) e attento a cercare i compagni, anche se Reggio è ben preparata nell’intercettare il gioco alto-basso tra il pivot e Vene. Insomma, fa tutto ciò che richiede il suo ruolo, pur segnando poco perché la palla in attacco gli arriva col contagocce. Per quel che conta, si porta a casa un altra vittoria nel duello diretto con il lungo avversario (Owens).
La Openjobmetis si inceppa al tiro e perde in volata a Reggio Emilia
MAYO 5 (IL PEGGIORE) – Il peggiore? Forse sì, anche se a differenza di Peak il playmaker si prende le responsabilità – e i relativi pesci in faccia – in tutto l’arco della partita. Però quello 0/9, proprio da lui, non è davvero sostenibile: per carità, bravo a cercare gloria in entrata nell’ultimo periodo, ma il dato del tiro pesante è troppo penalizzante. Avremmo scommesso che, prima o poi (magari proprio alla fine), una tripla gli sarebbe entrata e a giudicare dal numero di tentativi anche Josh aveva la stessa speranza. Dopo il disastro con Sassari fu implacabile a Trieste: tra sette giorni ha modo di replicare.
TAMBONE 6 – Discorso simile a quello fatto per Jakovics: dà il proprio contributo quando è chiamato in campo anche se non riesce a fare il passo successivo, quello di lasciare un vero segno sulla gara. Utile, attento, ha il torto di pagare dazio fisicamente contro Fontecchio che se ne approfitta, ma non possiamo fargliene una colpa.
GANDINI 5,5 – Qualche scampolo in più del solito sul parquet. Nel primo tentativo viene battuto in velocità da Pardon e concede punti troppo facili, nel secondo si fa notare in positivo per un paio di difese attente.
FERRERO 5,5 – Per una volta che il capitano fa attenzione a non spendere troppe penalità, ci pensano i compagni a caricarsi di falli. Scherzi a parte, gara senza grossi spunti per il Gianca, che è sempre vivace dal punto di vista dell’impegno ma che, in fin dei conti, raccoglie pochino (2 punti, 2 rimbalzi e 2 recuperi in 14′).
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