Il ritorno in gruppo di Luca Chirico: “Una stagione per giocare tutte le mie carte”

Il 27enne di Porto Ceresio rientra all'Androni-Sidermec dopo quasi due anni lontano dalle corse. «Mi sono sempre allenato come un "pro", anche con Nibali e Aru. Non ho obiettivi salvo quello di dare sempre il massimo»

luca chirico ciclismo

La buona notizia relativa alla Tre Valli, inserita nel circuito Pro Tour 2020 dopo una iniziale bocciatura, non è l’unica arrivata nel mondo del ciclismo di alto livello in provincia di Varese. L’altra, piuttosto inattesa, riguarda un atleta che sembrava ormai al di fuori del gruppo professionistico e che invece avrà una nuova, interessante occasione per dare una svolta alla carriera: Luca Chirico.

Il 27enne di Porto Ceresio, passato “pro” nel 2015 con la Bardiani, era sceso di sella nella primavera del 2018 dopo aver rescisso – non senza attriti – un contratto biennale con la Androni Giocattoli. La stessa squadra con cui i rapporti non sono, però, stati del tutto interrotti e che ha scelto di rimettere nel proprio team lo scalatore valceresino che ha già all’attivo una partecipazione al Giro d’Italia (nel 2015) e che da giovane ha vestito anche la maglia azzurra tra gli under 23.

Luca, come è nato questo ritorno alle corse dal 2020?
«È accaduto che l’Androni-Sidermec e i suoi dirigenti sono stati molto gentili nei miei riguardi. Credono ancora in me e dopo un riavvicinamento mi hanno dato una nuova opportunità».

Che tipo di contratto avete sottoscritto?
«Un annuale, ed è una scelta anche mia. A 27 anni compiuti non posso più permettermi di tergiversare: voglio giocarmi tutte le carte in questa nuova stagione per proseguire a fare il corridore professionista, e sono convinto che andrà tutto bene».

In questi anni invece, cosa è andato storto?
«Ho avuto un guaio fisico e sono stato operato per due volte all’arteria iliaca, in pratica lo stesso intervento che ha dovuto affrontare anche Fabio Aru. Si tratta di un problema assai debilitante e condizionate per chi corre in bicicletta: dopo una prima operazione nel 2016 pensavo di averlo risolto e invece si è ripresentato, così a maggio di quest’anno sono tornato sotto i ferri. Detto questo, anche senza contratto, non ho mai smesso di fare il corridore».

Come si è tenuto in forma, nel frattempo?
«Mi sono sempre allenato come un “pro”: nel 2018 c’era la possibilità di tornare in gruppo con un’altra squadra ma poi la cosa non si era concretizzata, nel 2019 fin dalla primavera c’era questa prospettiva ma, appunto, per via dell’operazione ho dovuto rimandare i propositi. Intanto ho proseguito a uscire in bici, spesso in gruppo: mi alleno con Nibali, Aru, Ulissi e altri che vivono tra Italia e Svizzera. Con Fabio (Aru ndr) ho anche svolto un periodo di ritiro in altura la scorsa estate: gli ho fatto da sparring partner mentre preparava la Vuelta, ed è servito molto anche a me».

Ha già un programma di massima per il 2020? E qualche obiettivo in particolare?
«Indicativamente, potrei tornare in gara verso febbraio in una delle gare estere che si svolgono in quel periodo. Obiettivi non me ne voglio dare, un po’ per scaramanzia perché quando l’ho fatto ho sempre avuto qualche intoppo, un po’ perché voglio presentarmi al massimo a ogni gara, che sia per aiutare la squadra o per provare in prima persona. Vedremo come andrà, di volta in volta». 

luca chirico ciclismo giro di serbia 2017
Chirico sul podio di tappa al Giro di Serbia 2017

E come pensa di inserirsi in una squadra come l’Androni-Sidermec?
«In squadra ci sono corridori esperti come Gavazzi e Belletti che non solo non vincenti ma che hanno anche l’esperienza e la stoffa del leader. Per il resto ho ancora tanto da scoprire per capire quale sarà il mio ruolo. Di certo, nel primo breve ritiro di Cesenatico, ho trovato un ambiente molto bello e unito nonostante siano stati cambiati molti uomini. Nel team ci sarà anche l’ecuadoriano Jefferson Cepeda, l’ennesima scommessa sudamericana di Gianni (il tm Savio ndr), uno che spesso e volentieri ci azzecca quando ingaggia corridori di quelle parti».

Chiudiamo con una domanda che è anche un “riassunto” del suo passato. Lei nel 2017 andò a correre in Turchia, in una realtà ben diversa da quelle a cui siamo abituati. Cosa le rimane di quella esperienza?
«Dopo il primo problema all’arteria nel 2016 non avevo squadra, perché il contratto con la Bardiani era scaduto. Mi sono operato e a quel punto era doveroso tornare a correre, perché altrimenti non sarei andato sotto i ferri: l’intervento era funzionale a… fare il ciclista. Arrivò l’occasione di indossare la maglia della Torku Sekerspor per il 2017 e accettai: il primo impatto, con un ciclismo completamente diverso dal nostro, fu un po’ strano, però è nato uno splendido rapporto con le persone che ho incontrato. Gente diretta e schietta, magari meno esperta ma assolutamente vera, che stava anche ad ascoltare i miei consigli di corridore arrivato dal circuito europeo. E poi ero tranquillo di testa e forte di gambe, tant’è vero che mi sono anche tolto qualche soddisfazione come la vittoria di tappa al Giro di Serbia. Anzi, mi è pure rimasto un rimpianto: al Campionato Italiano a Ivrea ero in formissima, ma caddi, ruppi il telaio e dovetti ritirarmi. Vinse Fabio (Aru ndr), avrei potuto dire la mia. Ma adesso è giusto e bello guardare avanti».

CHI È LUCA CHIRICO

Nato a Varese e originario di Porto Ceresio, Luca Chirico ha svolto la classica trafila giovanile prima di approdare in una squadra importante a livello di under 23, la Trevigiani. Più scalatore che passista, il classe 1992 è passato tra i professionisti nel 2015 con l’ambiziosa Bardiani-Csf, squadra con la quale ha corso un Giro, una Sanremo e un Lombardia. Nel 2017 ha gareggiato con la formazione turca della Torku Sekerspor e ha vinto una tappa al Giro di Serbia, suo unico successo tra i “pro”, terminando in diverse occasioni nella top ten (seppure in gare di secondo piano). Passato alla Androni-Sidermec nel 2018, rescisse il contratto dopo pochi mesi, dopo non essere stato convocato per il Giro d’Italia.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Novembre 2019
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