Brachetti insegna a volare e a vivere con la propria ombra

Tutto esaurito e applausi a scena aperto per lo spettacolo "Solo" che, tra stupore e fantasia, non è semplicemente una carrellata di successi

Arturo Bracchetti

Arturo Brachetti è un artista senza età. Sabato sera, 7 dicembre, l’attore ha riempito il teatro di Varese con lo spettacolo “Solo“, stupendo il pubblico e avviando una serie di applausi a scena aperta, quasi e senza sosta. In apparenza sembrava di trovarsi di fronte a situazioni create per mettere sul palco le sue doti, per celebrare la sua carriera, i suoi travestimenti. Nella realtà ha creato la giusta commistione tra l’esibizione da trasformista e un messaggio chiaro a grandi e piccoli: imparare a convivere con la propria ombra (quella parte di noi che ci vuole tenere coi piedi per terra), a lasciarsi andare, a non smettere di sognare e credere sempre che con l’immaginazione si può imparare a volare, anche da “vecchi”. 

Sì, perché Brachetti affronta proprio questo: l’età che avanza, la necessità di guardare al proprio passato (la piccola casa che mette sul palco), la sensazione che qualcosa, con il passare degli anni, ci faccia smettere di sognare, di immaginare. Quel qualcosa che ci fa quasi respingere quella parte di bambino che c’è in ognuno di noi. Tra travestimenti, stupore, giochi con le ombre e con la sabbia, invece, Bracchetti mostra come sia possibile convivere anche con quella parte di noi che a volte è bambina, e a volte è troppo prudente. Già, perché l’ombra non è una parte negativa, non va rifiutata, e nemmeno troppo ascoltata. Quell’ombra si può affrontare, la possiamo accettare. Ci si può convivere. È questo che l’attore cerca di esprimere in “Solo”, tra trucchi e stupore.

In poco più di un’ora e mezza, Brachetti ha cambiato decine di abiti e altrettanti cambi scena, senza un secondo di pausa o di stanchezza per sé o per il pubblico. Rimane, come lui stesso afferma, la domanda che gli fanno tutti: ma come fai? È il segreto dell’artista, è la magia del teatro, è lo stupore negli occhi dei bambini e anche degli adulti. Perchè a teatro, ancor più che in televisione e al cinema, è tutto possibile, anche senza effetti speciali. E Bracchetti ha insegnato a tutti che è possibile volare. 

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 08 Dicembre 2019
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