Al secondo colpo James Taylor fa centro

L’appoggio dei Beatles non era servito

Cinquant'anni fa la musica

I Beatles come talent scout non furono certo degli esempi, e la loro etichetta Apple non lanciò nulla di veramente memorabile: addirittura si lasciarono sfuggire un vero asso come James Taylor, che incise per loro il suo primo album.

Taylor era bravissimo ma aveva un sacco di problemi personali: sin da quando aveva 17 anni soffriva di depressione, era diventato eroinomane, e faceva dentro e fuori da cliniche psichiatriche e di riabilitazione.

Incise il disco mentre i Beatles incidevano di fianco il White album, ma nonostante la presenza di Carolina in my mind fu un fiasco tanto che, al momento di incidere questo secondo per la Warner, Taylor viveva da homeless dormendo sui divani degli amici. Ma con questo disco la musica cambiò: Top Ten, nel tempo tre volte disco di platino, e carriera di successo che dura tuttora!

Merito di una grande semplicità alla quale – ricordate sempre l’impatto di CSN – la musica americana tornava dopo molti sperimentalismi, unita ad una tecnica chitarristica sopraffina. E se la title track è famosa, il vero capolavoro del disco è Fire and rain, nella quale James racconta un tristissimo episodio dei suoi anni negli ospedali psichiatrici.

Curiosità: la canzone che dà il titolo all’album ha una genesi molto particolare. Taylor stava tornando a casa dai suoi parenti dopo tanto tempo, anche perché voleva vedere un nipotino appena nato al quale era stato dato il suo nome. Durante il lungo viaggio in auto per attraversare la Carolina, compose per lui questa specie di ninna nanna cowboy, che resterà uno dei suoi brani simbolo.

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Pubblicato il 30 Gennaio 2020
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