Oregioni: “Più sicurezza e turismo con la ciclovia del Lago”
Il sindaco di Monvalle sottolinea i vantaggi dell'opera per i cittadini e i visitatori che frequentano campeggi e strutture alberghiere
Il progetto della ciclovia del Lago Maggiore sembra essere ripartito con l’accordo stretto tra regione Lombardia e provincia di Varese. L’opera però esiste sulla carta già da alcuni anni. Infatti, i comuni avevano realizzato un primo progetto già nel 2016 insieme alla Provincia. Ne abbiamo parlato con Franco Oregioni, sindaco di Monvalle e promotore dell’iniziativa.
Come spiega il sindaco, la sicurezza e il turismo sono stati due dei motivi principali dietro al lancio dell’iniziativa. «Chi si sposta – fa sapere Franco Oregioni – a piedi o in bicicletta lungo la Sp69 rischia la vita. Ogni estate molti turisti, spesso stranieri, partono a bordo delle loro bici solo per ritornare dopo pochi minuti nei loro campeggi e hotel spaventati dal traffico troppo intenso».
«Per questo motivo – racconta Oregioni – ho invitato le amministrazioni dei comuni affacciati sul lago a studiare la realizzazione per una nuova pista ciclo-pedonale, abbiamo coinvolto la Provincia e abbiamo steso il primo progetto».
Nel corso degli anni il progetto iniziale si è insabbiato, ma l’intervento della Regione potrebbe finalmente dargli quella spinta necessaria a trasformare il sogno della ciclovia del basso Verbano in realtà.
Secondo le previsioni la ciclabile del basso Verbano sarebbe un’attrattiva turistica interessante soprattutto per tutte quelle attività (campeggi, hotel, b&b…) sparse lungo le sponde del lago, ma secondo il sindaco di Monvalle i vantaggi riguarderebbero anche le comunità locali. «I cittadini – spiega Oregioni – potrebbero lasciare l’auto a casa, spostarsi nei paesi vicini a piedi e in bicicletta attraverso un territorio immerso nella bellezza e raggiungere comodamente tutti i luoghi di interesse».
Portare avanti un progetto del genere (il costo stimato si aggira intorno ai 10 milioni di euro) può essere però troppo impegnativo perché i comuni possano farsene carico da soli. «È anche necessario – commenta Oregioni – che si costituisca una cabina di regia, magari guidata dalla provincia, che possa portare avanti il progetto in modo coeso».
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