Anche Sangiano rallenta: “Spaventati, ma non dimentichiamo i sorrisi”
Il paese, mille e cinquecento abitanti, si è organizzato per l'emergenza con volontari e servizi. Intanto la farmacia è presa d'assalto, il sindaco: "Niente allarmismo"

Sangiano è una comunità di mille e cinquecento abitanti, stretta tra il Lago Maggiore e la Valcuvia. Per alcuni è una “terra di passaggio”, per altri il paese nel quale sono nati e cresciuti. «Il movimento è diminuito molto e oggi vediamo davvero l’effetto di questo nuovo decreto per l’emergenza Coronavirus – spiega il Sindaco Daniele Fantoni dal suo ufficio -. Credo siano disposizioni importanti, dobbiamo dare risposte chiare ai cittadini. In questi giorni ricevo moltissime chiamate, le persone mi chiedono per lo più chiarimenti e cosa devono fare e noi siamo qui per dare risposte».

Intanto è stato attivato un servizio di emergenza per le persone anziane o in difficoltà: «Le abbiamo chiamate una per una e abbiamo spiegato loro che esiste un servizio di aiuto per la consegna della spesa o delle medicine o altre necessità. Ci siamo attivati insieme alla Protezione Civile. Coloro che hanno bisogno possono comunque contattarci chiamando il numero del comune». Intanto, l’accesso agli sportelli è consentito solo su appuntamento o citofonando e spiegando le motivazioni della visita. «Mancano mascherine e guanti, penso sopratutto ai nostri dipendenti», continua Fantoni.
Intanto la farmacia del paese è presa d’assalto: «Non ho nemmeno un momento per stare al telefono, c’è un via vai continuo di persone. Ci chiedono mascherine e igienizzanti, che in questi giorni stiamo producendo noi», spiegano.
Le attività commerciali rimaste aperte in paese sono il tabaccaio, l’edicola e lo storico negozio di alimentari, la Polleria Contini: «Stiamo lavorando seguendo tutte le normative e le persone entrano in negozio due alla volta – racconta Alessandro Baroni -. In questi giorni abbiamo visto un aumento delle vendite, in molti preferiscono rifornirsi qui piuttosto che andare al supermercato. Alcune signore ci hanno chiamato per chiedere se possiamo fare la consegna a domicilio e lo faremo, mentre tanti entrano e si confidano: hanno paura e noi cerchiamo di regalare comunque un sorriso».
Ci si adegua dunque e si rispettano le normative. Intanto anche Don Marco Catalani (che si occupa della parrocchia di Sangiano, Leggiuno, Arolo e Monvalle) cerca di tenere i contatti con la sua comunità. Usa per lo più WahtsApp e le mail, ma senza esagerare: «Questo tempo spero ci permetta di tornare alla vocazione del sociale nelle piccole realtà, ristrutturare il tessuto di questi rapporti che molti non considerano». La caritas parrocchiale si è riorganizzare per continuare a fornire il servizio alle famiglie bisognose. Il coordinamento comprende le parrocchie di Leggiuno, Monvalle, Arolo e Sangiano e Laveno Mombello, Ponte e Cerro: «Saranno i nostri volontari a consegnare la spesa alle famiglie, evitandogli così spostamenti e assembramenti nel magazzino dove solitamente ritirano i pacchi».
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