Besnate e l’associazione Caos “donano” una borsa di studio per la lotta al tumore al seno

Una borsa di studio che permetterà ad una dottoressa di approfondire le sue conoscenze in materia di lotta al tumore al seno

cancro al seno fiocco rosa

Ad una dottoressa del Breast Unit dell’Asst Valle Olona sarà destinata una borsa di studio per un master per studiare ecografia interventistica alla Scuola Italiana di Senologia: questo grazie alla sinergia tra l’associazione Caos e il comune di Besnate. La chirurga, quindi, potrà imparare a utilizzare l’ecografo – che è uno strumento tipico del radiologo – sviluppando al meglio la sua attività clinica, senza sostituirsi al significativo lavoro del collega.

Ad annunciarlo Sara Zarini, assessore di Besnate, il sindaco Giovanni Corbo e la volontaria Adele Patrini, nonché presidente della Scuola italiana di senologia. «Ci siamo messi insieme per combattere il cancro in modo sinergico», racconta Patrini, «per far partecipare il più alto numero di cittadini possibile a questa donazione, facendo circolare certi valori in un momento storico delicato e importante come questo». Questa, secondo la volontaria, è stata una vera e propria battaglia di civiltà, perché «si crea un evento che produce qualcosa di concreto, ovvero una raccolta di fondi che vanno subito a destinazione certa».

caos e besnate tumore al seno

«Besnate è un modello da seguire e imitare in provincia: ho assistito ad una squadra che ha creato comunità, una sorta di welfare community di cui parlava il professor Umberto Veronesi», continua Patrini, dicendo di aver avuto l’aiuto concreto di assessori, consiglieri, il coro Jpc e volontari. La cittadina è «scesa in campo al nostro fianco senza arroccarsi nella burocrazia; quello che ci salverà sono le istituzioni così, dove gli assessori aiutano attivamente dandoci una mano concreta, come è successo con Sara Zarini».

Il sindaco ha ringraziato così: «Questa collaborazione virtuosa deve essere reiterata anche nelle future possibilità: è una best practice da mettere in campo in maniera quotidiana con lungimiranza e programmazione. L’emergenza del tumore al senso deve essere affrontata anche da un comune piccolo come il nostro». Quello che conta, però, è anche l’aspetto simbolico: «bisogna portare avanti – continua Corbo – culturalmente una battaglia contro il tumore».

 

LA LOTTA AL TUMORE AL SENO

Patrini racconta l’importanza di una battaglia contro il tumore al seno che, in Italia, causa 54.000 casi nuovi all’anno: «1.000 solo in provincia di Varese, il dato di incidenza più alto. Questo, però, si scontra con un altro dato molto rassicurante: la percentuale di guarigione supera il 90% se la diagnosi è precoce».

«L’associazione di Adele Patrini dà supporto psico-sociale alla paziente e alla sua famiglia – racconta l’assessora Zarini -, il tumore al seno merita rispetto e attenzione dal punto di vista clinico. In una donna questo tumore colpisce la femminilità della donna e coinvolge tutta la sua famiglia». Pertanto, l’associazione Caos è importante: «Alla variante psico-sociale l’Oms attribuisce il 40% delle peculiarità della lotta al cancro».

Patrini, oltre ad essere volontaria, è anche  una ex paziente: «Aiutiamo le altre donne a guarire, condividendo con loro il nostro vissuto. L’esperienza esce dalla cartella clinica ed entra nell’equipe medica multidisciplinare della Breast Unit acquistando potere terapeutico».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 01 Marzo 2020
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