Frontalieri fuori sede, “attenti al rientro in Italia“
Non tutti sanno che dopo anche solo un pernottamento oltreconfine è necessario segnalare il proprio rientro in patria alle autorità sanitarie italiane. Il legale: “Si rischiano pesanti sanzioni penali“
«La permanenza in Svizzera che deve avere una durata superiore a quella di un giorno, può costituire violazione del DPCM 8 marzo 2020, con il quale si stabilisce che deve essere comunicato al dipartimento di prevenzione sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico».
L’avvertimento arriva dallo studio legale di Furio Artoni, penalista varesino che opera anche sulle zone di confine – a Luino e a Lavena Ponte Tresa – «dopo che diversi miei clienti, frontalieri, mi hanno interpellato per chiedermi una consulenza in merito alle problematiche che possono insorgere in questo periodo per chi lavora in Svizzera».
Il motivo dei timori dei frontalieri è nascosto fra le pieghe del DPCM «che parla di zone ad alto rischio epidemiologico e in questo momento il Canto Ticino e la Svizzera in generale lo sono», spiega il legale.
Pertanto il frontaliere che rientra in Italia dopo qualche giorno passato in Svizzera rischia un procedimento penale che riguarda la violazione delle norme di contenimento dell’epidemia.
«È molto importante che i frontalieri lo sappiano e che i Sindaci dei comuni di confine si attivino, in primo luogo per evitare il contagio di ritorno e in poi per evitare che i nostri lavoratori possano subire procedimenti penali».
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