Alla scoperta dei grandi telescopi, appuntamento online con il GAT

Appuntamento con il Gruppo Astronomico Tradatese in diretta streaming per lunedì 20 aprile, ore 21 sul sito dell’associazione. 

Gat generica

I massimi telescopi del secolo 20esimo furono realizzati negli Stati Uniti grazie alla lungimiranza i alcuni degli uomini più ricchi del tempo. Visitarli direttamente è un’esperienza allo stesso tempo entusiasmante e piena di insegnamenti sui progressi che hanno permesso alla scienza astronomica di cambiare per sempre la nostra visione del Cosmo. Sarà questo il tema della affascinante serata che il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese ha programmato in diretta streaming per lunedì 20 aprile, ore 21 sul sito dell’Associazione.

Essendo infatti impossibile utilizzare, causa coronavirus, il Cine GRASSI, gli astrofili tradatesi hanno deciso di sfruttare la tecnologia per non interrompere i loro famosi appuntamenti quindicinali che durano ininterrottamente da oltre 45 anni. Relatore della serata sui GRANDI TELESCOPI AMERICANI DEL 20° SECOLO, sarà l’Ing. Lorenzo COMOLLI, vicepresidente del GAT e fin da ragazzo appassionato di telescopi e di fotografia astronomica.

Lorenzo presenterà immagini bellissime e assolutamente originali e piene di sorprese, avendo visitato personalmente tutti i grandi telescopi di cui parlerà. A cominciare dal Lowell Observatory fondato da Percival Lowell nel 1894, a 2210 metri sulla collina Mars Hill, poco distante del centro di Flagstaff in Arizona. Lowell era un magnate della finanza che stravedeva per le stelle, in particolare pensava di procurarsi gloria imperitura se avesse trovato prove dell’esistenza dei marziani. Così fece costruire il più grande rifrattore del suo tempo, il Clarck da 61 cm costatogli ben 20.000 $ e tuttora visitato da circa 80.000 persone all’anno. Di fronte alla cupola del Clarck, c’è anche il ‘Pluto Telescope’, un telescopio da 33,5 cm con cui Clyde Tombaugh scopri Plutone nel 1930.

Non c’è dubbio però, che uno dei più importanti telescopi di sempre venne collocato nel 1949 sui 1712 metri del Monte Palomar, 145 km a sud-est di Los Angeles, su pressante insistenza di Edwin Hubble, lo scopritore dell’ Universo in espansione. Con il suo diametro di 5 metri e la sua cupola bianca da 42 metri, venne finanziato dalla fondazione Rockefeller, con una donazione di 6 milioni di $ (cifra enorme a quei tempi). Mai denaro fu più utile e prolifico: da Palomar, tuttora in piena attività, sono infatti arrivate le prove definitive della nascita dell’universo da una grande esplosione.

La visita alla mastodontica struttura di Palomar conferisce un’emozione profondissima ed indimenticabile e le immagini riprese direttamente da Lorenzo lo dimostreranno chiaramente. In seguito alle grandi scoperte di Palomar è nata l’esigenza di guardare sempre più lontano nel Cosmo, quindi di costruire telescopi ancora più grandi. Così, negli anni 90, a 4400 metri di altezza in cima al Mauna Kea (Hawaii) già sede di molti altri telescopi, Howard Keck un ricchissimo petroliere californiano, finanziò con 70 milioni di $ l’ inizio della costruzione di due telescopi Keck gemelli da 10 metri, tuttora i più grandi al mondo. Salire in cima al Mauna Kea è un’altra di quelle esperienze che bisognerebbe fare almeno una volta nella vita e Lorenzo, che in cima al Mauna Kea c’è stato di persona, farà da testimone diretto a tutti coloro che si collegheranno in streaming col sito del GAT Lunedì sera alle 21.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Aprile 2020
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