L’hobby di Christian per chi combatte la pandemia: “Già donate 100 maschere stampate in 3D”
Il 27enne ne ha già realizzate un centinaio per protezione civile, polizia locale, ospedale di Busto e centro anziani di via Tasso ma non vuole fermarsi e chiede aiuto: "Serve materiale"

Il mondo dei maker si mobilita per la lotta al coronavirus. Sono quasi tutti giovani o giovanissimi, come i ragazzi di Casciago di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi, e giovane è anche Christian Berti, 27enne di Olgiate Olona che ha trasformato il suo hobby per la stampa 3D in qualcosa di essenziale grazie al forum “Stampa 3D Italia” e ad un giovane svedese che ha condiviso il suo progetto per realizzare archetti in plastica.
«Nella vita lavoro per una stamperia che produce tende e tessuti tecnici ma da qualche anno mi dedico alla stampa 3D come passatempo – spiega -. Ora questo passatempo è diventato una missione, quella di produrre più maschere protettive possibile e donarle alle realtà che stanno in prima linea per combattere la pandemia».
Fino ad ora ha prodotto un centinaio di maschere un centinaio che sono state donate ai medici dell’ospedale di Busto Arsizio, alla Protezione Civile di Olgiate Olona, alla Polizia Locale e al personale del centro polifunzionale per anziani di via Tasso. Per continuare a farlo, però, chiede un aiuto a chi può contribuire: «Per contattarmi è possibile farlo tramite il mio profilo facebook oppure scrivendo a chrisberti@hotmail.it». Per realizzarle servono bobine di plastica “pla” da 1,75 mm e fogli di acetato da 200 micron.
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