Turismo, Magoni: “Lo stato riconosca lo stato di crisi”
"La politica italiana deve dimostrare con fatti concreti se il turismo è davvero importante. Per la Lombardia è fondamentale"

“Il tempo dei proclami è finito: il Governo deve riconoscere lo stato di crisi per il settore del turismo. La politica italiana deve dimostrare con fatti concreti se il turismo è davvero importante. Per la Lombardia è fondamentale”. È questo il grido d’allarme di Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, ribadito nel corso della Commissione Turismo, che si fa portavoce delle notevoli difficoltà economiche che stanno attraversando in questo periodo albergatori, imprenditori del settore e in generale gli operatori lombardi del mondo del turismo. Una sollecitazione che nelle scorse ore l’assessore ha inviato anche al Ministro Dario Franceschini.
“Il turismo genera il 13% del PIL nazionale, con un numero di addetti che supera il milione – dice l’assessore Magoni – e credo per questo che come minimo il 13% delle risorse messe a disposizione dal Governo dovrebbero essere riferite al turismo, sia in parte corrente che in investimenti”. Per superare la crisi occorre ripartire dalle imprese: “Il nostro – prosegue l’assessore – è un settore che in Italia vive di turisti stranieri e che nel breve e anche medio termine sarà invece solo domestico. Ciò considerato, occorrono interventi sulla liquidità a fondo perduto per permettere la sopravvivenza economica”. “In questo senso, il ‘bonus vacanze’ – continua – per quanto suggestivo potrebbe non essere invece efficace. Soprattutto se riferito a fasce ISEE che per la natura della contingenza economica difficilmente potranno concedersi qualche giorno di vacanza”.
Ma non solo. “Serve con urgenza – dice Magoni – un protocollo di operatività del Governo, senza il quale riaprire sarebbe estremamente rischioso sia dal punto di vista sanitario che da quello imprenditoriale, con la potenziale esposizione a ricorsi e cause da parte degli operatori”. Le misure a sostegno devono essere concrete e sostanziali, soprattutto sul piano fiscale: ad esempio con un maggior rinvio dei contributi oltre il 31 maggio, in particolare per l’IMU sugli immobili strumentali. Per l’assessore Magoni sarebbe utile prevedere anche “una compensazione tra perdite 2020 e utili 2019 e rinviare i pagamenti fiscali al 2021”.
Altro capitolo da affrontare, quello relativo all’imposta di soggiorno, che peserà notevolmente sui bilanci comunali. Ecco perché diventa fondamentale “un ristoro dell’imposta, tenendo conto delle previsioni di bilancio dei singoli Comuni. Specialmente nella nostra Regione – conclude l’assessore Magoni – e con particolare attenzione ai Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi che, insieme a Piacenza, sono le più drammaticamente colpite dalla pandemia nella nostra penisola”.
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