Basket: “Torneremo con calma, ma lo faremo alla grande”
Termometri agli arbitri, “Coppa dei campioni” tra le province e un campionato di 15 mesi: tante ipotesi al vaglio del "commissioner" Renato Vagaggini

Una presenza fissa nel mondo UISP, quella del campionato di basket, è improvvisamente scomparsa con il lockdown imposto dall’emergenza coronavirus. Ma il responsabile della Struttura Basket di Uisp Varese, Renato Vagaggini, non ha certo smesso di lavorare, nonostante la quarantena. Certo, le difficoltà sono molte.
«Stiamo cercando di capire quando si potrà tornare in campo – spiega – e purtroppo sarà più tardi di quanto i nostri associati vorrebbero. Perché le criticità sono molte, sia di ordine pratico che economico, e le soluzioni non sono semplici».
È la natura stessa del basket a far drizzare le antenne in questo periodo: uno sport di contatto, dove i dieci giocatori in campo non possono certo permettersi la “distanza sociale”, né di praticare con la mascherina. E non è solo questo: «A livello amatoriale, come siamo noi, c’è anche un problema di coabitazione con le scuole – spiega Vagaggini – gli impianti spesso sono quelli utilizzati durante la settimana per le ore di educazione fisica dei vari istituti del territorio: per come stanno le cose ora, dovremmo prevedere una sanificazione prima di ogni allenamento o partita. Una condizione impossibile, con costi insostenibili per le nostre società».
E non è finita: se la Serie A sta già progettando di tornare in campo in tempi relativamente brevi, per le serie Uisp non potrà essere così: «I campionati maggiori hanno a disposizione i medici delle società per i vari controlli, la possibilità anche economica di fare tamponi a giocatori e staff tecnico, e tutti i controlli necessari. Costi ovviamente improponibili alle nostre asd. Anche se stiamo pensando a dotare gli arbitri di termometri, ad esempio, per poter prendere la temperatura dei giocatori prima di iniziare». Sono ancora tutte ipotesi, che Vagaggini sta studiando insieme allo staff della Struttura di Attività regionale di Uisp Lombardia.

Le ipotesi per la ripartenza del campionato sono tre: «A ottobre, a dicembre o a marzo. E quest’ultima sembra la più praticabile». Già, perché c’è bisogno di prendere tempo: per avvicinarsi alla possibilità di avere un vaccino, o anche semplicemente alla speranza che la violenza del virus si attenui, forse anche per l’immunità di gregge. «È troppo presto per le certezze – dice Vagaggini – anche se non sono per niente pessimista per il nostro campionato». E la ragione è tutta economica: con il futuro incerto, molte aziende probabilmente toglieranno le sponsorizzazioni alle serie minori. «A quel punto, e ho già avuto dei contatti in questo senso, molte realtà si rivolgeranno a noi, che abbiamo costi decisamente più contenuti. Stiamo anche pensando ad un campionato lungo un anno e mezzo, intervallato da incontri di “Coppa dei campioni” tra le migliori squadre delle provincie di Varese, Milano, Monza e Pavia».
Insomma, il basket Uisp ripartirà tardi, ma ripartirà alla grande.
SPECIALE UISP – Tutti gli articoli di VareseNews in collaborazione con UISP Varese
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