“Entro giugno sarà possibile ottenere il test salivare”
Dal prototipo all'industrializzazione mancano ancora alcuni passaggi, che non richiedono tempi lunghi. All'inizio verrà effettuato da un sanitario
L’idea di un giovane specializzando di odontoiatria. I laboratori dell’Asst Sette Laghi, il metodo scientifico dei ricercatori dell’Università dell’Insubria.
È made in Varese il brevetto che potrebbe risolvere davvero il problema del contenimento del coronavirus :
«Le prove condotte con metodo scientifico in ospedale hanno dato i risultati sperati – assicura il Presidente della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi dell’Insubria Giulio Carcano – ora ci vorranno 15 giorni per assemblare il prototipo che verrà consegnato all’azienda per la produzione industriale. A regime si potranno realizzare circa 5000 test al giorno. Diciamo che attualmente siamo al 20% dell’iter di realizzazione».
Il livello di efficienza ed efficacia del test salivare ideato dal dottor Lorenzo Azzi si è dimostrato significativo e la prossima prototipizzazione industriale permetterà di migliorare ulteriormente la precisione.
Una volta terminata la fase sperimentale e scientifica, il campione verrà affidato alle NatrixLab di Reggio Emilia. L’azienda è già al lavoro per fornire in tempi rapidi alcuni prototipi con assemblaggi leggermente diversi tra loro, che saranno validati in tempi altrettanto brevi quanto quelli in cui si è svolta la sperimentazione ospedaliera.
L’avvio dell’indagine con i test salivari avverrà alla presenza di un sanitario: la certificazione per uso autonomo richiede tempi molto lunghi, mentre sono necessari solo 15 giorni per ottenere quella sotto controllo medico.
« Confidiamo di poter arrivare alla distribuzione dei test rapidi sin dal prossimo mese – spiega ancora il professor Carcano – anche se occorrerà all’inizio la presenza di un sanitario per condurre l’indagine. Il test salivare, infatti, prevede la raccolta del liquido in determinate condizioni. L’esatta procedura di raccolta della saliva è determinante per la correttezza del risultato finale. Il sanitario sarà la garanzia di riuscita del test: la presenza del genoma è la prova che ci sia il virus. Il fatto di avere in tempi brevissimi una risposta corretta cambierà davvero gli attuali tempi tecnici di attesa di ore, spesso di un giorno».
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