Le misure anti-crisi di Gallarate arriveranno verso fine maggio
La discussione è aperta da un mese: non si è riusciti a trovare un accordo ampio, ma solo su alcune proposte, servono ancora alcuni passaggi. Tra le proposte bocciate dalla maggioranza la riduzione del compenso degli amministratori
La città di Gallarate dovrebbe approvare entro la fine di maggio il pacchetto di misure contro la crisi e a sostegno delle categorie più colpite dall’emergenza Covid-19.
L’insieme di misure dovrebbe essere pronto nei prossimi giorni, con una serie di passaggi che devono arrivare fino al consiglio comunale, che è competente sul tema, dal momento che si parla di muovere risorse e spostare capitoli di spesa.
Quando si arriverà in consiglio? «Spero entro fine mese» dice Donato Lozito, presidente dell’assemblea. «Venerdì ho convocato una conferenza capigruppo per esaminare gli argomenti da portare in consiglio».
Le misure economiche a livello comunale sono al centro del dibattito ormai da oltre un mese, in un clima di non grandissima collaborazione politica. All’inizio si era partiti bene, sembrava ci fosse una certa concordia: il centrodestra ha però interpretato come una invasione di campo, per così dire, la proposta di misure avanzata dall’opposizione (che oggi comprende centrosinistra, civiche, dissidenti di centrodestra). L’opposizione aveva presentato diverse proposte e valutato in 2-3 milioni la cifra che si poteva muovere per l’emergenza.
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Il sindaco Cassani ha risposto sprezzante, ha considerato troppo ampio il ventaglio di proposte («un libro dei sogni») e ha presentato due settimane dopo la sua proposta “A tutto gas”, dal valore di 3,7 milioni di euro, che è stata vantata come la più consistente in provincia.
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Nel frattempo ci sono state due commissioni specifiche, in cui si è parlato molto, ma in cui non si è arrivati davvero ad un accordo complessivo, a differenza di quanto successo ad esempio a Busto dove le misure sono già approdate in consiglio e sono state approvate con sostegno bipartisan.
«Il quadro delle manovre è questo, se ci sono buone proposte le valutiamo ma non stiamo qui a farci dire cosa va bene e cosa non va bene» aveva detto il sindaco Cassani nella prima commissione, ribadendo la intenzione di procedere con una sua agenda (il clima è sempre stato piuttosto teso, soprattutto tra Cassani e il presidente di commissione Luca Carabelli).

Comunque, qualche misura condivisa dovrebbe esserci: ad esempio c’è il bonus sui libri di testo.
«Alle nostre condizioni» ha ribadito Cassani. Vale a dire che si parla di un contributo identico per tutti, indipendentemente dal reddito e dalla riduzione subìta causa emergenza.
«Non condividiamo il principio dei contributi a pioggia» dice invece Sebastiano Nicosia, della civica di minoranza Città è Vita. «La nostra proposta era di diversificarli soprattutto in base al danno subìto alla famiglia, opportunamente documentato. La proposta comunque viene accolta ed estesa a paritarie e al primo biennio delle superiori, anche se noi proponevamo fino all’obbligo formativo sui 5 anni». Il contributo sarà di 100 euro per studente del primo anno di ogni ciclo, per le successive classi 50 euro.
Muro contro muro invece sulla proposta di sostegno alle attività commerciali per dotarsi di strumenti di protezione.
La proposta era di ridurre (come a Samarate) del 25% le indennità degli amministratori. Pochi spiccioli per i consiglieri, qualcosa di più per sindaco e assessori. Secondo i calcoli delle minoranze, si potevano recuperare circa 62mila euro.
Il sindaco Cassani ha bollato come «demagogia» la proposta, avanzata con «metodo grillino», e ha difeso la retribuzione di chi amministra.
«Per rimanere appiattiti sulle posizioni di chiusura totale di un’amministrazione che è oramai incapace di qualunque dialogo, si è persa l’occasione per esprimere un segno di solidarietà concreto a categorie che vedranno le loro attività pesantemente compromesse» ha commentato Rocco Longobardi, chiamando in causa i commissari del centrodestra che hanno votato contro.
Comunque: a questo punto il pacchetto di misure dovrebbe passare in giunta, poi per una terza commissione che voterà sull’insieme. Infine il passaggio in consiglio comunale, dove probabilmente l’opposizione proverà comunque a chiedere correttivi, contando anche sul fatto che la maggioranza ha un solo voto di scarto e quindi su qualche provvedimento potrebbe trovare un sostegno.
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