In memoria di Giselda Gaiazzi
I ricordi di chi l'ha incontrata e ha condiviso con lei parte della propria vita

GISELDA GAIAZZI, maestra elementare e socia fondatrice della Mutua di Besnate, è scomparsa il 16 aprile 2020.
«È stata un personaggio unico, dai tratti ben delineati, che tutti i besnatesi conoscevano bene: era “La Giselda”. Esile, dal passo veloce sempre avviato ad una ben definita destinazione, disponibile a intrattenersi con chi incrociava, a scambiare notizie che lei raccontava o ascoltava attentamente con lo sguardo assorto e, subito dopo, pronta a proseguire il suo cammino interrompendo magari all’improvviso, con un saluto affrettato il suo interlocutore. Era lei, “la Giselda” che sorrideva raramente, ma che comunque trasmetteva sempre una grande fiducia e serenità».
Giselda Gaiazzi, racconta Gabriele Reina, presidente della Mutua di Besnate, si è spenta tra l’incredulità di tutta la comunità di Besnate: «Nonostante l’età, era pronta di fisico e di mente, attenta agli aspetti sociali della comunità e disponibile a offrire il proprio prezioso contributo personale, sempre animata dalla tenacia, dalla determinazione e dalla incommensurabile generosità che l’hanno contraddistinta nel corso di tutta la sua lunga vita».
Durante le riunioni della Mutua di Besnate, di cui era membro fondatore, era sempre pronta a sciogliere le tensioni con qualche proverbio dialettale. Membro attivo della Pro Loco, era la memoria vivente del paese: «Conosceva tutti gli avvenimenti del paese – anche i più curiosi – e aveva l’arte di raccontarli come pochi».
Maestra elementare di molti abitanti della cittadina che, nonostante gli anni passati, quando la incrociavano per le vie di Besnate tornavano bambini anche se per poco: «”Ciao Maestra”: così ti salutavamo ancora oggi, nonostante il tempo trascorso, noi, i tuoi alunni, ormai diventati adulti. La notizia della tua morte, ha portato un grande vuoto e ci ha riportati, per un istante, a quelle mattine sui banchi di scuola quando bambini ti ascoltavamo».
È stata tra i banchi di scuola dal secondo Dopoguerra: ha insegnato a generazioni di besnatesi facendo del suo lavoro una «vera e propria missione da portare avanti con amore e rigore».
Alla notizia della sua scomparsa, un fulmine a ciel sereno, molti ex studenti si sono riuniti e ritrovati nel ricordare la loro maestra: «Ti saremo sempre grati per averci insegnato a leggere e a scrivere, ma ancor di più ti saremo grati per averci tramandato quei valori che ancora oggi ci portiamo dentro e che sono ormai ben radicati: la scuola e gli alunni erano il tuo mondo, anche se in realtà non ci siamo mai sentiti solo degli alunni. Per te eravamo molto di più».
«Purtroppo te ne sei andata in silenzio, in un periodo in cui è stata negata la possibilità di darti un ultimo saluto, ma noi vogliamo comunque lasciare un segno, perché chiunque leggendo queste poche righe possa conoscerti attraverso i nostri pensieri e i nostri ricordi».
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