È morto Maniglio Botti, il signore dei cronisti varesini

Scomparso improvvisamente nella giornata di giovedì 14 maggio, è stata una delle colonne della Prealpina

Personaggi generiche

Aveva compiuto nel settembre scorso 70 anni: una festa grande fatta prima dell’emergenza. Ma è stato attivo sui social fino a poche ore fa, con il garbo e la cultura che lo caratterizzavano. Ma ora non c’è più: perché la vita può cambiare in pochi attimi e spesso “la nera signora” ti prende alla sprovvista, in un momento.

E’ con stupore e tristezza infatti che abbiamo accolto la notizia della morte di Maniglio Botti, una delle colonne della cronaca varesina, colpito da infarto nella mattina del 14 maggio 2020.

La sua vita di cronista si è svolta tutta all’interno dello storico giornale varesino La Prealpina: «È cresciuto con me, quando ero il suo direttore – Racconta Pierfausto Vedani, con la tristezza di chi ha perso una persona di famiglia – Eravamo una squadra pazzesca, allora: lui, Morgione che era il condirettore, Enzo Tresca, Lodi, Bonoldi. E Maniglio era come un fratello: era sempre accanto a me anche negli anni più duri, quelli del terrorismo».

«La sua morte è una perdita per tutta la città. Gli volevano bene tutti, aveva una umanità eccezionale – ricorda Vedani – Non solo scriveva molto bene, ma era un grande lettore: era una persona cristallina, con gran senso umorismo e di grande cultura».

sguardi quotidiani dicembre 2019

Maniglio era cresciuto nel quartiere del Cantoreggio a Masnago. Alla festa per il settantesimo compleanno gli amici del quartiere si erano presentati al completo (foto sopra). Tra loro anche Fiorenzo Croci, inseparabile “socio” di Maniglio con cui condivideva molte iniziative culturali dell’associazione Il cavedio. «Per me era come un fratello – racconta Croci – e la sua scomparsa lascerà un vuoto incolmabile in tutti noi e nella città intera. Siamo cresciuti insieme a partire dal 1953 alle case popolari del Cantoreggio e siamo diventati grandi inseguendo la musica e la letteratura, di cui Maniglio era un profondo conoscitore e, come tutti i grandi, non lo faceva mai pesare».

Botti, in pensione da qualche anno, era collaboratore di RMF Online, insieme a Massimo Lodi, altro giornalista della “squadra Vedani”.

A sua moglie, a suo figlio e a sua figlia il più grande abbraccio dalla redazione di Varesenews, che si stringe a loro commossa.


«Ci lascia un Giornalista, uno di quelli con la G maiuscola». Il sindaco di Varese Davide Galimberti ricorda così Maniglio Botti, storica firma de La Prealpina, scomparso questa mattina. «Era un signore – le parole del sindaco – un professionista capace di raccontare davvero la quotidianità di Varese e quella di migliaia di varesini. Raccontava la realtà e lo faceva mettendo al servizio di tutti la sua cultura. Alla moglie e ai figli va il mio abbraccio personale e quello di tutta la sua Varese».

Quelli del Cantoreggio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Maggio 2020
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