Riaprono le frontiere con la Svizzera, tra assalto ai supermercati e scambio di doni

Da oggi si può tornare liberamente in Svizzera e per i ticinesi cadono le restrizioni sugli acquisti in Italia. A Lavena Ponte Tresa supermercati affollati già dal mattino

Lavena Ponte Tresa Dogana

Tre mesi dopo la chiusura, si sono riaperti oggi in modo completo i confini tra l’Italia (che aveva aperto già il 3 giugno) e la Svizzera. Canton Ticino e Varesotto tornano ad essere quello che sono sempre stati un territorio diviso da barriere formali ma cucito da relazioni umane, commerciali e culturali che la pandemia ha “congelato” ma di certo non cancellato.

Una data, quella odierna, particolarmente attesa dai paesi italiani dell’area di confine, dove gli acquisti dei ticinesi hanno un impatto importante sul fatturato dei piccoli negozi come dei supermercati. Fino ad oggi, infatti, vigeva il divieto per i cittadini elvetici di praticare il cosiddetto “turismo della spesa”, con il rischio di multe salate per chi rientrava in patria con i rifornimenti fatti in Italia.

Da oggi si torna alle vecchie abitudini e i ticinesi, a quanto pare, non aspettavano altro.

«In effetti questa mattina si è visto molto movimento nei supermercati italiani, con code in entrata alla dogana di Ponte Tresa già molto presto. Un segnale significativo perché è lunedì, un giorno tradizionalmente “morto” per il paese – conferma Stefano Meloro, vicedirettore di Ascom Luino, responsabile della sede di Lavena Ponte Tresa – Nei negozi del centro si è mosso meno questa mattina, ma dobbiamo tenere conto del fatto che sono molti gli esercizi che stanno ancora ripulendo e sistemando dopo gli allagamenti di settimana scorsa».

Che i ticinesi amino i prodotti e i prezzi italiani è un dato di fatto, e gli effetti economici del lockdown in Canton Ticino potrebbero spingere ancora di più gli acquisti nei negozi del Varesotto: «D’altronde in Canton Ticino è stata fatta una politica a mio parere sbagliata – aggiunge Meloro – Invece di diminuire i prezzi per trattenere i propri clienti locali anche dopo la fine delle restrizioni, ci sono stati aumenti anche piuttosto consistenti, e questo non potrà che spingere gli ulteriormente gli acquisti in Italia. Oggi è lunedì e abbiamo già visto gli effetti, in particolare nei supermercati, prevedo che nel fine settimana saremo presi d’assalto».

Nel paese, un vero centro commerciale all’aperto, si stanno studiando insieme all’Amministrazione comunale misure per incoraggiare ulteriormente la ripresa: «Settimana scorsa avevamo in programma un incontro con il sindaco per capire come strutturare delle azioni promozionali, poi l’alluvione ha costretto a rimandare, ma ci vedremo quanto prima. Siamo anche in attesa di chiarimenti sulla delibera regionale che da oggi autorizza eventi e sagre, per capire le direttive e le misure da adottare, ma sicuramente metteremo in campo tutte le iniziative per rendere sempre più attrattivo il paese, anche per i nostri vicini ticinesi».

Con oggi riprende anche il traffico, in senso inverso, degli italiani verso il Canton Ticino: sono cadute tutte le restrizioni e dunque si può tornare in Svizzera a fare benzina, shopping e turismo. Riaprono anche senza limitazioni di orario tutte le dogane minori, con grande sollievo dei lavoratori frontalieri che potranno nuovamente redistribuirsi su tutti i punti di accesso al Canton Ticino

A sancire in modo simbolico la ritrovata osmosi naturale tra il Canton Ticino e le terre di confine del Varesotto, ci hanno pensato Porto Ceresio e Brusino Arsizio, comuni praticamente “gemelli”, separati solo da una dogana che da molti anni è aperta e senza controlli. Questa mattina alle 10 il sindaco di Porto Ceresio Jenny Santi e i suoi colleghi d’oltre confine si sono trovati alla frontiera per ri-salutarsi e scambiarsi dei doni.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Giugno 2020
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  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    Facendo un giro in loco ed escludendo bar e ristoranti, i negozi aperti sono ben 25, un buon numero. D’altronde i danni dell’alluvione hanno colpito perlopiu’ i privati e a Lavena, mentre a Ponte Tresa solo l’agenzia viaggi di fronte alla biblioteca ha subito danni evidenti. In definitiva, i commercianti nonostante il lunedi’ abitualmente chiuso, la disponibilita’ ad aprire ce l’hanno messa.

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