La difesa di Fontana: “Non sono arretrato di fronte ad una pandemia e non lo faccio ora”

Il Presidente lombardo è in questi giorni al centro di accuse e polemiche per via della fornitura di camici dell'azienda Dama alla Regione

attilio fontana

La difesa di Fontana passa dalla difesa di Regione Lombardia. Il caso della fornitura di camici, al centro di inchieste della stampa e sempre di più della magistratura, è arrivato nella sede istituzionale del Consiglio regionale lombardo dalla quale, con un intervento in apertura di seduta, il Presidente Attilio Fontana ha difeso la propria posizione sul caso specifico sovrapponendola alla difesa ella Regione di fronte alle critiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria.

Il Presidente lombardo è in questi giorni al centro di accuse e polemiche per via della fornitura di camici che la Dama, l’azienda varesina di proprietà del cognato e della moglie di Fontana, ha sottoscritto con la centrale di acquisti regionale nella fase più delicata dell’emergenza sanitaria. Un contratto poi trasformato in una donazione sul quale si sono accesi i fari della magistratura per ricostruirne i dettagli e l’eventuale coinvolgimento del Governatore.

Fontana è partito dal ricostruire i momenti più delicati della pandemia prima di passare al caso specifico, poi ha dato la sua ricostruzione dei fatti: «In mezzo allo scenario drammatico dell’emergenza la trasmissione di Report ha parlato del caso della fornitura dei camici. Ora se ne sta interessando la magistratura che mi attribuisce un ruolo nella trasformazione da fornitura a donazione».

A conoscenza dei fatti dal 12 maggio

«Io sapevo che Dama si era resa disponibile a dare una mano sulle forniture per affrontare l’emergenza – ha ricostruito Fontana -. L’assessore Cattaneo ha seguito gli imprenditori disposti a dare una mano e tutte e cinque le aziende che avevano dato la propria disponibilità e che avevano dato le loro condizioni hanno visto acquistate le forniture. Per tutte queste aziende è valsa la medesima procedura, la procedura semplificata di emergenza».

«Dei rapporti negoziali tra Aria e Dama non sapevo nulla fino al 12 maggio – ha detto il presidente -. Sono convinto che si trattasse di un negozio corretto ma per evitare polemiche strumentali ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni. Gli avevo chiesto di considerare quel mancato introito come un gesto di generosità ma avevo comunque spontaneamente considerato di alleviare l’onore delle operazioni partecipando personalmente alla copertura di una parte dell’ammanco economico poichè il mio legame di famigliarità aveva recato svantaggio ad un’azienda legata alla mia famiglia».

«Le cose stanno così a dispetto di chi vuole leggerle stravolgendo la verità – conclude Fontana -. Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e dei miei famigliari. Il mio coinvolgimento, se di coinvolgimento si può parlare, è quello che ho detto. Regione Lombardia non ha speso un euro per camici».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2020
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Commenti

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  1. Alberto Gelosia
    Scritto da Alberto Gelosia

    Giustissimo mandare in galera Fontana: è l’unico politico indagato per aver fatto guadagnare lo Stato al posto di derubarlo!

  2. apetraccone
    Scritto da apetraccone

    Se qualcuno ha sbagliato… infrangendo un norma una regola è chiamato a risponderne… magari una sanzione, una sospensione dal servizio. Non vedo reati gravissimi… d’altronde quando si sbaglia anche in buona fede, come quando ad es. si supera un limite di velocità e arriva la multa a casa… mica se ne fa una tragedia?.. o si va presso il comando dei vigili a supplicare di chiudere un occhio?… si paga e basta! Quello che in tutta questa storia vedo di sbagliato è la strumentalizzazione che si fa da un lato “la maggioranza” che strumentalizza a scopo politico sotto imminenti elezioni… e “l’opposizione” che quando gli tocchi per qualsiasi cosa gridano “magistratura di parte!”. Quel che rispondo io alle opposizioni è che non in poche occasioni gli inquirenti hanno già chiuso qualche occhio nel loro confronti come anche per gli altri. Quindi disinteressiamoci e lasciamo fare alla giustizia il suo percorso. Chi ha sbagliato se veramente sarà confermato l’errore… pagherà la sua sanzione.

  3. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    il tempo porta consiglio ed ingegna la mente,sempre nuove versioni dei fatti quale sarà quella vera? Mi nonna diceva che la verità ha solo una faccia.

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