Zanini si gode la vittoria nel Trittico: “Ho sbagliato il pronostico di poco ma sono felice lo stesso”
Il varesino, direttore sportivo dell'Astana, aveva pronosticato la vittoria di Aramburu nel Trittico Lombardo: «Invece ha vinto Izagirre, un duro che non molla mai»

«Per una volta che io non sono in ammiraglia, abbiamo vinto a Varese». Stefano Zanini lo dice ridendo, calando sul banco un bel carico di autoironia, mentre sta festeggiando con alcuni amici un Grande Trittico Lombardo favoloso per la sua Astana, la squadra del Kazakistan che annovera da anni l’ex campione di Varese – oggi 51enne – nel proprio staff tecnico.
Per Zazà è gioia pura vedere due suoi corridori, Gorka Izagirre e Alexander Aramburu, fare doppietta sul traguardo di via Sacco nella gara che ha “fuso” la Tre Valli, la Agostoni e la Bernocchi, prova quest’ultima vinta allo sprint da Stefano nel 1995, a Legnano. «Ho visto la corsa da spettatore, questa volta – spiega Zanini – perché sono appena rientrato dalla Vuelta a Burgos e ho guidato dalla Spagna a casa e quindi ero “esentato” dal prendere parte al Trittico. Ma sono felice per come è andata la corsa e devo anche dire che quasi azzeccavo un pronostico secco».
Previsione che, spiega Zanini, era favorevole ad Aramburu: «Alex era con me a Burgos, una corsa a tappe di cinque frazioni, e si è comportato molto bene. È arrivato quarto nella prima giornata e ha colto un altro piazzamento nella top ten: insomma, il suo grande stato di forma era evidente e, considerando anche il percorso del Trittico, avevo pensato che potesse arrivare una bella occasione per lui». Invece ha vinto il corregionale e compagno di squadra Izagirre: «Lui lo avevo meno sott’occhio perché non l’ho diretto di recente, ma non mi stupisce che sia stato capace di inventare l’azione vincente. Gorka è un duro, uno che non molla mai e che in certe situazioni sa esaltarsi».
In casa Astana ci si aspettava forse di più un’azione di Aleksej Lutsenko, il 28enne kazako che è uno dei capitani della formazione in maglia azzurra: «Non so quale fosse la tattica predisposta a tavolino – spiega Zanini – Io, proprio perché impegnato a Burgos, non facevo parte della “unità” che si è occupata del Trittico e quindi non entro nel merito delle decisioni. Lutsenko è sicuramente un grande corridore ma la cosa importante è che abbia vinto la nostra squadra». In ammiraglia c’era Aleksander Shefer, altro kazako con un buon passato da professionista nelle squadre italiane.
E chissà se per festeggiare è stata stappata qualche bottiglia di Velosophe, la curiosa birra che proprio l’Astana ha fatto produrre a un birrificio artigianale tedesco (Lammbrauerei Heiselberg) e di cui vi parlammo in QUESTO articolo, dopo che proprio Zanini ci fece avere una bottiglia.
I baschi conquistano Varese: Izagirre vince il Grande Trittico Lombardo
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