Il maggiore D’Aleo lascia i Carabinieri di Busto Arsizio dopo 5 anni: “Vado via con un pezzo di Busto nel cuore””

È arrivato a Busto Arsizio da capitano e se ne va, 5 anni dopo, con il grado di maggiore, una splendida bimba e una caserma nuova da lasciare in mano al successore, il giovane capitano Annamaria Putortì. Marco D’Aleo, nipote del capitano Mario D’Aleo ucciso dalla mafia nel 1983, lascia la compagnia bustocca per spostarsi in Piemonte e comandare la Compagnia di Moncalieri.

D’Aleo ha voluto salutare colleghi, ex-colleghi, amministratori, giornalisti e tutti coloro con cui ha collaborato con una piccola festa d’addio nel cortile della nuova caserma di via Bellini, fiore all’occhiello di una gestione complessa ma piena di soddisfazioni.

«Nei miei 5 anni a Busto ho conosciuto tante persone. Sono stati anni difficili ma chiudo con un grande successo dell’Arma e dell’amministrazione, la consegna di questo immobile ai miei uomini. Vado via con grande malinconia ma anche con grande entusiasmo per il nuovo incarico. Ciascuno di voi mi ha lasciato qualcosa e lascio questo posto con un pezzo di Busto nel cuore» – ha detto il maggiore cercando di nascondere l’emozione del momento.

D’Aleo ha anche ringraziato il colonnello Claudio Cappello che lascerà il comando provinciale di Varese nei prossimi giorni: «Fare la cosa giusta è la cosa più difficile – ha detto D’Aleo – lui mi ha sempre indicato la strada giusta». Un ringraziamento particolare lo ha dedicato anche al sindaco Emanuele Antonelli «perché ha dimostrato che si possono fare le cose per bene». Anche il sindaco, che nei mesi del trasloco della caserma è stato a stretto contatto sia con D’Aleo che con Cappello, ha voluto salutarli come due amici: «Ogni tanto vi chiamerò per sapere come vanno le vostre vite e le vostre carriere. Perdo due amici».

Al maggiore abbiamo anche chiesto il ricordo più bello e quello più brutto che si porterà via dopo la sua esperienza a Busto: «La cosa che mi ha dato maggior soddisfazione  è l’aver contribuito ad indebolire la ‘ndrangheta a Lonate Pozzolo con tutte le sue sfaccettature. La cosa più triste è stata l’aver dovuto mettere mano ad alcune situazioni interne alla caserma che erano davvero gravi e radicate da anni (il riferimento è all’indagine che ha portato all’indagine e alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di due carabinieri di stanza alla caserma di Busto Arsizio che passavano informazioni ai gelesi)

Per il capitano Annamaria Putortì, infine, è stato il momento delle prime presentazioni con le autorità della zona e con i giornalisti. Avrà un compito complesso da svolgere in un territorio che, come ha ricordato il comandante, «esistono sacche di criminalità organizzata che non smette di infiltrarsi a tutti i livelli» – facendo riferimento all’ennesima operazione contro la ndrangheta a Lonate Pozzolo.