Al carcere di Varese parte il corso Ciclofficina
Il percorso formativo è attivato da Enaip con il sostegno della Regione Lombardia
Quando tutto sembra fermo qualcosa comunque si muove. Questo qualcosa è la ruota di una Graziella che riprende a far roteare i sui raggi. Al carcere di Varese parte il corso Ciclofficina, un laboratorio formativo nel settore della meccanica ciclistica, attivato da Enaip con il sostegno della Regione Lombardia.
In questi giorni si sta concludendo la fase di allestimento degli spazi e il laboratorio ospiterà quattro postazioni didattiche cui saranno impiegati i detenuti che parteciperanno al progetto. Si tratta di un percorso formativo e, al momento, nel rispetto delle attuali normative sanitarie Covid, gli iscritti al corso di meccanica ciclistica sono quattro. Al termine dell’emergenza sanitaria, la formazione coinvolgerà complessivamente otto partecipanti, quattro detenuti e quattro giovani allievi provenienti dal settore meccanica dell’Enaip di Varese. Sarà il dialogo “interno/esterno” che accompagnerà tutta la formazione: la prima fase si concluderà a metà dicembre mentre, da gennaio, attraverso altri canali di finanziamento già individuati dalla Casa Circondariale in collaborazione di Enaip, il progetto continuerà il suo percorso.
“Il progetto, – sostiene la direttrice della struttura Carla Santandrea – strutturato in collaborazione con alcuni Enti della città, parte da un’idea legata a uno sport che ha un particolare legame con il territorio, basti pensare alla Società Ciclistica Alfredo Binda e ai ciclisti professionisti che sono nati in questa provincia. In questo laboratorio, recuperato da un vecchio magazzino, i detenuti potranno acquisire competenze professionali per la riparazione di biciclette. Per questo i detenuti lavoreranno su due ruote recuperate e funzionanti”.
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