Angera, la sfida della seconda ondata: “Più famiglie in quarantena e una rete di volontari pronti ad aiutare”

L’assessore Antonio Campagnuolo fa il punto della situazione a due settimane dall’entrata in vigore dell’ultimo DPCM: “Numeri alti rispetto a marzo ma situazione sotto controllo anche grazie agli sforzi della Protezione Civile e dei volontari”

mucipio di angera

Ad Angera, città come molte altre città del Varesotto fortemente colpita nel corso di questa seconda ondata, non si fermano i servizi per le famiglie in quarantena.

Nonostante l’aumento del numero di contagi, infatti, i servizi messi in campo dalle amministrazioni e associazioni, che la scorsa primavera sembravano misure straordinarie, non hanno mai smesso di assistere le persone in difficoltà con la consegna a domicilio di pasti e medicinali.

«Da inizio pandemia in città le persone positive al covid-19 sono state oltre novanta – spiega Antonio Campagnuolo, assessore ai servizi sociali di Angera -. Questo è risaputo anche perché i dati vengono regolarmente resi noti dal sindaco. Ma se tra marzo e aprile i casi erano una decina, adesso invece le persone positive e in quarantena sono decisamente di più ma la situazione è sotto controllo».

Una differenza di casi positivi che naturalmente rende più complicato il monitoraggio e il dialogo tra i servizi sociali e i cittadini coinvolti: «Grazie a una rete di collaborazione siamo riusciti comunque a entrare in contatto con quasi tutti i contagiati – commenta l’assessore rassicurando -, Fortunatamente, molte delle persone in quarantena stanno bene e riescono a gestirsi autonomamente, senza nessun tipo di richieste particolari».

Telefonate, come sottolineato dall’assessore, comunque apprezzate dai cittadini angeresi e più volte diventate occasione anche per comprensibili “momenti di confronto e sfogo” dovuti alla paura del virus.

Coordinata da Luca Forni, la Protezione Civile di Angera si è attivata in circa venti situazioni per poter soddisfare le principali richieste, talvolta anche in contesti non per niente semplici: «I volontari stanno facendo un lavoro incredibile, senza mai risparmiarsi – ribadisce Campagnulo -, Alcuni esempi sono quando andati a Pavia a recuperare dei medicinali. Un ringraziamento va fatto anche ai volontari dei servizi sociali, i quali non si occupano più delle consegne a domicilio, servizio riservato alle sole persone in quarantena, ma proseguono di trasporto per Anffas e il ritiro ricette non materializzate».

L’assessore ha inoltre voluto brevemente soffermarsi anche in memoria di Emilio Soldat,i volontario del comune per oltre quindici anni, scomparso a inizio novembre dopo aver contratto il virus (qui il pensiero dell’assessore): «Purtroppo il decesso che abbiamo avuto ci ha toccato moltissimo. Fino a un mese e mezzo fa era un volontario e in poco tempo è venuto a mancare a causa della malattia».

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Pubblicato il 18 Novembre 2020
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