Cocquio Trevisago, arriva il lockdown e il bosco diventa risorsa, “ma non sporcate i nostri sentieri”
Cartelli contro gli sporcaccioni nei sentieri di Cerro, frazione montana del comune. “I sacchetti con gli escrementi dei cani metteteveli nelle vostre borsette"
La passeggiata che diventa un’ancora di salvezza durante il confinamento: snakers sportive, felpa e pantaloni della tuta ed ecco che i quattro passi fuori casa possono essere giustificati come attività sportiva, magari in compagnia dell’amico a quattro zampe che si porta per i boschi (l’attività motoria semplice è consentita dal nuovo Dpcm nelle vicinanze della propria abitazione).
Ma c’è chi veglia su queste scampagnate per togliersi un po’ di pensieri e non ci sta a trovare anche nei percorsi di montagna le cacche dei cani.
Siamo a Cerro, frazione di Cocquio Trevisago, in quel dedalo di sentieri che si dipana nella strada principale che attraversa il bosco e porta a Orino.
Selve castanili con alberi di secoli. Faggete che proprio in questo periodo trasformano il bosco in un angolo d’incanto.
Una scampagnata nei boschi che si trasforma in tragedia se qualcuno mette il piede nel posto sbagliato.
Allora arriva il monito contro gli sporcaccioni: nei giorni scorsi qualcuno ha scritto e stampato una serie di cartelli bianchi posizionati nei punti strategici del percorso, in prossimità di bìvi e incroci che portano verso il monte o in paese.
All’indice dei guardiani della passeggiata non c’è solo la cacca del cane non raccolta, ma anche i fazzoletti di carta lasciati in giro e il fenomeno della cacca di cane sì raccolta e imbustata, ma inaspettatamente lasciata appesa ai rami o abbandonata per strada.
Cose da non fare, specialmente in un sentiero del bosco.
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