Family travels: la figlia di Vivi Papi racconta il suo viaggio nei luoghi fotografati dal padre 65 anni fa
Si terrà lunedì 9 novembre il webinair per rivivere il progetto «Family Travels, sulle orme del passato. Viaggio alla riscoperta dell’Italia degli anni Cinquanta» di Albachiara Papi
Nuovo appuntamento con il progetto Vivi Papi: lunedì 9 novembre, in un webinar dalle 14.30 alle 17.30, Albachiara Papi illustrerà i risultati di «Family Travels, sulle orme del passato. Viaggio alla riscoperta dell’Italia degli anni Cinquanta», annunciato la scorsa estate.
Albachiara è la figlia di Vivi Papi (1937-2005), fotografo professionista varesino specializzato in riprese di opere d’arte, paesaggi e ritratti, il cui prezioso archivio nel 2007 è stato donato dalla famiglia all’Università dell’Insubria ed è conservato nella sede di Villa Toeplitz, gestito dal Centro di ricerca per le Storie locali dell’ateneo.
Nel webinar del 9 novembre sono previsti interventi di Anna Maria Fumagalli Papi e di Sara Fontana e Claudia Biraghi, collaboratrici del Centro insubrico, con il professor Gianmarco Gaspari, ordinario di letteratura italiana, nel ruolo del moderatore.
Da Varese a Roma in bici per riscoprire i luoghi fotografati dal padre
L’idea di questo reportage, fatto con una bici-cargo a pedalata assistita lungo un itinerario seguito nel lontano 1955 da un gruppo familiare che viaggiava in motocarrozzetta, è venuta ad Anna Maria Fumagalli, moglie di Vivi Papi, ricordando i racconti con cui il marito fotografo l’aveva affascinata ai tempi del loro primo incontro, negli anni Settanta.
Alla realizzazione del complesso progetto, ha poi provveduto Albachiara, figlia di Vivi e Anna Maria, giovane donna che, nel rispetto delle norme dell’emergenza sanitaria ma senza perdere determinazione, ha condiviso l’avventura con le sue due bambine e con il marito. «Così, da Santa Maria del Monte a Pisa – racconta Albachiara – si è svolto il nostro percorso originale ed ecosostenibile, attraverso un caleidoscopio di incontri, paesaggi e sapori, pedalate, ospitalità e cambi di programma, all’insegna della sfida personale e della serendipità, con l’emozione di ripercorrere azioni e pratiche di un papà non più vicino, e con la collaborazione di una famiglia unita anche dall’amore per la fotografia».
Ai fini della ricerca, della fruizione e della valorizzazione dell’archivio, il lavoro di Albachiara Papi ha portato utili frutti: ad esempio, ha permesso di verificare l’esatta ubicazione di molti scatti finora di attribuzione incerta, di effettuare foto che permettono la comparazione degli stessi luoghi, a distanza di 65 anni, e di far conoscere, anche al di fuori del territorio insubrico, il fondo Vivi Papi e la ricchezza delle immagini storiche in esso contenute.
La presentazione potrà essere seguita in via telematica attraverso la piattaforma Microsoft Teams:
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