Morse ruggisce, Scola rifinisce. E anche Douglas raddrizza la mira
I lunghi biancorossi dominano l'area: l'americano porta in campo una bella dose di energia. Prova incoraggiante in attacco per Ruzzier mentre De Nicolao "stecca" alla prima da titolare
MORSE 7,5 (IL MIGLIORE) – Aveva pochi rivali in mezzo all’area, per stazza e atletismo, però lui ha avuto il merito di metterci grinta, volontà, pure cattiveria quel paio di volte in cui si è appeso al ferro. Certo, con lui in campo Scola deve tornare a fare il “quattro” all’interno di quintetti giocoforza sperimentali, però intanto lui si fa trovare pronto quando capisce che i compagni gli danno sia palla sia fiducia. Chiude a 18 punti e 11 rimbalzi con sette falli subiti e la pecca di un 6/10 così così ai tiri liberi. E chissà, magari mette in campo un po’ di rabbia repressa dall’inutilizzo a Pesaro.
MVP anche per i lettori della #direttaVN con i due terzi delle preferenze.
SCOLA 7 – Gioca una partita quasi di conserva, costretto a girare a largo più del solito per concedere spazio a Morse sotto canestro. E in qualche occasione fatica anche a farsi strada sotto canestro. Poi vai a vedere le cifre, e Luis da Floresta, Buenos Aires, si porta a casa un tabellino da 19 punti e 15 rimbalzi. Senza mai forzare davvero.
DE NICOLAO 5 (IL PEGGIORE) – Nella serata che lo vede per la prima volta in quintetto base, il Denik Junior stecca in modo evidente la partita. Un solo canestro (bello e nel finale) ma questo sarebbe il meno: stavolta punge poco in difesa, spende parecchi falli evitabili, getta via ben quattro possessi ed esce con le ossa rotte dal confronto con Baldasso. Serata decisamente storta.
JAKOVICS 7 – Inizia male, con fallo sulla tripla segnata di Campogrande appena messo piede in campo. Troverà però il modo di redimersi, prima realizzando un’azione simile a proprio favore e poi riuscendo spesso e volentieri a colpire la zona messa in piedi da un Bucchi senza alternative. 16 punti e 5 triple, per Ingus è il giorno del luna park.
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RUZZIER 6,5 – Gioca un secondo quarto da drago, anche sì dopo una prima scavigliata, e chissà se quei dieci minuti convincenti non servano a dargli un po’ di fiducia. Poi non si ripete, ma questa volta lascia un marchio positivo sulla gara. Va a casa con una caviglia gonfia, dovrà stringere i denti ma intanto si guadagna qualche meritato applauso.
STRAUTINS 6,5 – Un po’ più farfallone rispetto ad altre volte, almeno fino a quando raddrizza il mirino e capisce che l’area di Roma è difesa da una cavalleria leggerissima e nient’altro. Serata positiva anche nel confronto diretto, perché dall’altra parte Wilson si vede ben poco.
JONES s. v. – Trentuno secondi e poi il crack: record del mondo della sfiga in un anno che di sfiga ne sta distribuendo a tonnellate. Estrema unzJones.
DOUGLAS 7 – Mezza partita quasi da spettatore, da sponda, da comparsa. Poi però entra in scena sul serio quando Varese ha poche idee, segna 11 punti in un terzo quarto asfittico per i compagni e contorna una buona prova offensiva con attenzione a rimbalzo (sei), zero perse, altruismo (sei assist) e anche due stoppata. Speriamo non sia una prova isolata: questo – almeno in attacco – sarebbe il Douglas necessario alla causa.
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