“Le aziende sono state una barriera contro il contagio”
Come ridurre il rischio sul posto di lavoro e le giuste modalità per gestire la convivenza con il virus al centro della diretta di Confartigianato imprese Varese
“Graziata” durante la prima ondata, dopo l’estate la Provincia di Varese è stata invece travolta dall’emergenza Coronavirus, con un forte aumento dei contagi soprattutto dopo l’apertura delle scuole. Le aziende però – grazie a una buona applicazione dei protocolli e misure adeguate di precauzione – sono riuscite a limitare in modo piuttosto efficace il rischio di contagi tra i loro lavoratori.
Nonostante il vaccino sia in arrivo, dovremo convivere col virus ancora per alcuni mesi. Diventa quindi fondamentale per le imprese sapere come rispondere a situazioni differenti: dall’insorgere di un caso di positività in azienda, al rientro dopo il tampone negativo, ma soprattutto conoscere quali pratiche applicare per ridurre il rischio di contagi. Proprio di questo si è parlato nella diretta organizzata da Confartigianato imprese Varese venerdì 11 dicembre.
«Il lockdown di marzo – ha spiegato Carlo Signorelli, docente di igiene e sanità pubblica all’Università di Parma e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – ha bloccato la diffusione del contagio prima che si diffondesse gravemente anche a Varese. Probabilmente dovremo attraversare almeno altri 4 o 6 mesi difficili, ed è possibile anche una terza ondata, ma se tutto dovesse andare al meglio si uscirà dal tunnel verso la fine del 2021».
«Le aziende – ha commentato Paolo Bulgheroni, direttore del Dipartimento Igiene e Prevenzione sanitaria dell’Ats Insubria – sono riuscite a bloccare l’insorgere di nuovi contagi al loro interno grazie a molte precauzioni, e in modo molto più efficacie rispetto all’ambiente familiare. Per una prevenzione veramente efficiente, è importante la collaborazione tra azienda, medico competente e medici di base».
«È difficile stabilire la carica virale di un asintomatico – ha poi aggiunto Domenico Cavallo, docente di Medicina del lavoro all’Università degli studi dell’Insubria -. Solitamente gli asintomatici e i paucisintomatici hanno una carica virale ridotta, ma questo non sempre basta a evitare la possibilità di trasmissione il virus. Una delle precauzioni più importanti è indossare la mascherina per bloccare le particelle d’acqua ma anche ridurre la quantità di micro-goccioline (aerosol) contenenti il virus che emettiamo col respiro e rimangono sospese in aria. Per questo motivo è fondamentale ricordarsi di arieggiare i luoghi di lavoro al chiuso».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Concerto di Santa Cecilia: La Casoratese celebra la musica in un viaggio nel tempo e nel mondo attraversando culture diverse
Claudio Pilotti su Il disastro del Campo dei fiori finalista con ANSO al premio AICA con il progetto «Scrivo da un paese che non esiste»
Felice su In 15 anni calano del 50% le nascite nell’alto Varesotto: un convegno per ripensare l’infanzia e la genitorialità
Viacolvento su Pace fatta tra commercianti e Comune di Cavaria: "Il sindaco non ha responsabilità"
Felice su "Togliete quelle pellicole: il viaggio in treno è anche il nostro bellissimo panorama"
Felice su Abbandona rifiuti nei boschi della Linea Cadorna: multa da 4.500 euro ad un 60enne









Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.