“L’ospedale di Saronno sta pagando un prezzo altissimo perché il suo futuro è nebuloso”

La presidente regionale del sindacato dei medici anestesisti Mascheroni difende l'operato dei colleghi e chiede risposte certe: “Si vuol scaricare sui professionisti i risultati di anni di silenzio"

Saronno, il personale si riunisce davanti all'Ospedale e alza la voce

«Non c’è certezza, non abbiamo risposte e il futuro di questo ospedale rimane un’incognita. A queste condizioni, è naturale che i professionisti scelgano di andarsene». Cristina Mascheroni è la presidente regionale di AAROI, il sindacato dei medici anestesisti e sta seguendo da vicino la protesta del personale di piazza Borella: « Oggi medici e infermieri della terapia intensiva di Saronno hanno manifestato – spiega la presidente – era una loro richiesta pubblica di attenzione. Noi appoggiamo la loro posizione. Da ormai 4 anni il destino di questo presidio rimane nebuloso. Come sindacato abbiamo scritto più volte alla direzione dell’Asst Valle Olona, ma non ci hanno mai dato alcuna risposta».

La situazione degli anestesisti e rianimatori in Regione Lombardia, così come in tutta Italia, è molto difficile: « Già prima della pandemia mancavano almeno 400 medici negli ospedali lombardi. Oggi, se verranno potenziati così come previsto i letti di intensiva e subintensiva, la carenza sarà di gran lunga maggiore. Siamo consapevoli delle difficoltà del nostro settore. Purtroppo, però, l’ospedale di Saronno sta pagando un prezzo altissimo per una mancanza di chiarezza sul suo futuro. Alle rassicurazioni ufficiali e pubbliche da parte della direzione non corrispondono altrettante risposte interne a quesiti organizzativi. Nelle festività natalizie è stata persino abolita la guardia, una situazione che abbiamo subito denunciato per farla ristabilire. Da oggi è stato ripristinato il doppio turno di guardia ma l’orario è relativo solo a questa settimana. Si vive alla giornata, in un clima di incertezza reso ancora più amaro da alcune scelte aziendali come il bando aperto per incarichi liberi professionali a 80 euro all’ora, poco di più di quattro è stato riconosciuto agli specializzandi nell’emergenza. Sono segnali che lasciano presagire una scarsa adesione».

Per la dottoressa Mascheroni la parte più frustrante è quella di sentirsi il capro espiatorio di questa lenta agonia: « Si fa passare il messaggio che l’ospedale di Saronno si chiuderà per mancanza di anestesisti. Invece non è così: è la mancanza di risposte, di un progetto futuro, di una visione globale a far scappare i colleghi che preferiscono andare in altre realtà per non trovarsi senza nulla nell’immediato futuro. Se si vuole davvero salvare questo presidio, Regione dia le risposte, mandi segnali inequivocabili sul futuro dell’ospedale nella rete aziendale e lombarda». 

Gli operatori, dopo mesi trascorsi a combattere contro il virus, a fare i salti mortali, turni doppi e mancati riposi, sono stanchi e sentono il peso della frustrazione ma non cedono all’idea di perdere il presidio: «Aspettiamo di vedere cosa succederà con il nuovo assessore chiamato a cambiare la legge di Riforma sanitaria».  

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Gennaio 2021
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