Pintori: “Lo sport merita di più, non questo tipo di gestione”
Dopo il blocco delle riaperture agli impianti sciistici, il consigliere sestese, responsabile nel 2019 del progetto “Sesto comune europeo dello sport”, commenta il difficile momento che sta attraversando lo sport a causa dell’emergenza

“La goccia che fa traboccare il vaso”. Dopo la notizia del blocco alle riaperture per gli impianti sciistici di ieri sera, domenica 14 gennaio, il consigliere comunale di Sesto Calende Simone Pintori, responsabile del progetto “Sesto Calende comune europeo dello sport nel 2019”, commenta il difficile momento che sta attraversando lo sport a causa dell’emergenza sanitaria.
(Nella foto da destra: il governatore del Piemonte Alberto Cirio, il sestese Simone Pintori, il presidente di Aces Gian Francesco Lupatelli e l’eurodeputato del PD Brando Benifei)
«Da un anno a questa parte ho sempre cercato di mantenere un equilibrio nei miei commenti sulla gestione della pandemia – scrive Pintori in post pubblicato sui profili social -, però da sportivo e da amante di questo mondo e dei valori sociali educativi ed economici che lo compongono, non trovo assolutamente accettabile questa continua incapacità di saper prendere decisioni sensate. Quella del blocco delle riaperture degli impianti sciistici a 12 ore della ripartenza, è solo una goccia che fa traboccare il vaso».
«Lo sport e gli impianti sportivi sono l’unica realtà che sarebbero realmente in grado di organizzare, gestire e contenere gli effetti dei contagi, senza dimenticare che la mancanza di sport organizzato, soprattutto per i più piccoli, sono un danno non solo fisico ma anche psichico – continua Pintori -, lo sport è anche sostegno sociale per tutte le categorie, partendo dalla disabilità».
«Dei ristori i nostri figli se ne fanno un beato niente – conclude Pintori -. Quei ristori che non bastano neanche per sostenere i costi vivi di un impianto qualsiasi o mantenere un decoroso sostegno ad una famiglia che ha scelto di lavorare o investire nello sport. Senza dimenticare i costi che le Società sportive non sono in grado di affrontare. Per la maggior parte Associazioni fatte di donne e di uomini che ci rimettono personalmente quando mancano i fondi per andare avanti, non tutto lo sport è Serie A. Voglio credere che sia solo un inciampo di questo nuovo Governo. Adesso basta prima che sia troppo tardi…basterebbe usare un po’ di buon senso cominciando dal nominare il Ministro dello Sport che sappia di cosa parla».
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