Vaccini alla Schiranna, tanti ragazzi si candidano come volontari: “Ghe sem Varese”
Il Comune di Varese spiega che si sono fatti avanti diversi giovani per offrire un aiuto nella gestione del centro vaccinale alla Schiranna

Centro vaccinale e volontariato: nei giorni scorsi si sono fatti avanti diversi giovani per offrire un aiuto al Comune di Varese. Un sostegno che dovrà essere studiato nelle modalità e verrà necessariamente coordinato dalla Protezione civile. Una di queste proposte arrivata dai giovani si chiama “Ghe Sem Varese”.
«Il centro vaccinale che verrà aperto alla Schiranna –afferma l’Assessore alle politiche giovanili Francesca Strazzi – è un’arma importante nella lotta contro il virus e per riportare le nostre vite il più possibile alla normalità. Un aspetto importante per il funzionamento della struttura viene dal mondo del volontariato e in quest’ultimo anno abbiamo visto quanti giovani, anche nella nostra città, abbiamo fatto azioni concrete in aiuto agli altri. In queste settimane in tanti stanno chiedendo come poter aiutare: dalle associazioni ai singoli cittadini segno della grande voglia di solidarietà. Per questo l’iniziativa “Ghe sem!” si può porre in linea con la campagna alla lotta al virus con la vaccinazione di massa e sarà importante l’apporto che i ragazzi e le ragazze potranno fornire. Come amministrazione siamo pronti ad appoggiare e sostenere le iniziative che vanno nella direzione di aiuto all’intera collettività».
«La proposta di “Ghe Sem Varese” ci sembra un’iniziativa estremamente importante –spiega il Consigliere Comunale Giacomo Fisco, presidente della commissione che si occupa di partecipazione e politiche giovanili– perché rilancia l’attività di volontariato fra i giovani. Crediamo che la battaglia contro il virus si vinca tutti insieme e quindi ben venga che arrivino nuove forze in campo. Il Comune di Varese deve farsi promotore di tutte quelle attività che coinvolgono la popolazione in questo passaggio così epocale. Nelle prossime ore ci coordineremo con il comitato per metterli in contatto direttamente con la Protezione Civile e capire insieme a loro come poter sfruttare al meglio la loro disponibilità».
Nella tecnostruttura allestita dall’Esercito ci saranno 18 linee vaccinali per effettuare tra le 2200 e le 2500 dosi al giorno.
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