“No ai profitti sulla pandemia”, il Comitato per il diritto alla salute in piazza a Busto
In occasione della Giornata mondiale della salute che si celebra il 7 aprile, sabato il Comitato è mobilitato per la raccolta firme europea per liberare i vaccini "dal superpotere delle aziende farmaceutiche"

In occasione della Giornata mondiale della salute che si celebra il 7 aprile di ogni anno, il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto sarà presente sabato 10 aprile dalle ore 10 alle ore 12 a Busto Arsizio, in via Milano angolo via Don Minzoni, aderendo alla mobilitazione nazionale perché non ci sia nessun profitto sulla pandemia.
In piazza, nel pieno rispetto delle norme anti Covid, il Comitato promuoverà la raccolta firme europea per liberare i vaccini dal superpotere delle aziende farmaceutiche, per rendere i vaccini e le cure anti-pandemiche un bene pubblico globale, accessibile gratuitamente a tutti e tutte. Qui la raccolta firme di iniziativa europea
«Chiederemo inoltre un radicale cambiamento di indirizzo delle politiche sanitaria in Lombardia, a partire dalla legge regionale 23/2015. La pandemia ancora in corso ha reso evidente la necessità di rafforzare la sanità pubblica, di dare centralità alla prevenzione e ai servizi territoriali, che devono essere vicini alle persone, collegati con gli ospedali e integrati con i servizi sociali, accessibili a tutte e tutti e dotati di personale qualificato e sufficiente. Tutti cittadini, anche chi non può permettersi di pagare assicurazioni o la sanità privata, devono avere la garanzia di accesso alle cure, che devono essere efficaci e di qualità».
«La pandemia ancora in corso ha reso evidente che le risorse disponibili devono essere destinate a rafforzare la sanità territoriale e gli ospedali esistenti. Altro che ospedale unico Gallarate-Busto Arsizio, per il quale peraltro non ci sono ad oggi le risorse sbandierate da Fontana e Moratti e che è diventato la scusa per chiudere i reparti e ridurre i posti letto negli ospedali esistenti di tutta l’ASST Valle Olona. A Gallarate, come a Busto Arsizio e a Saronno. Un favore, l’ennesimo, alla sanità privata. Che brucia gran parte delle risorse regionali destinate alla sanità a discapito delle realtà pubbliche e del nostro diritto alla salute. Nessun profitto sulla pandemia, nessun profitto sulla salute».
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