Festa di San Vittore: con l’antico rito del Faro la speranza di una rinascita
In occasione della celebrazione per il Santo Patrono è stata anche consegnata la Girometta d’Oro da parte della Famiglia Bosina
Una cerimonia partecipata e sentita quella che, nella Basilica di San Vittore a Varese, ha ricordato il santo patrono della città con l’antichissimo rito del Faro, ossia l’accensione l’accensione di un pallone di bambagia da parte del sacerdote a memoria del sacrificio del santo che ha donato la propria vita in nome della fede.
Celebrata da monsignor Luigi Panighetti la Santa Messa quest’anno è stata aperta al pubblico ricordando la toccante cerimonia dello scorso anno alla sola presenza delle autorità a causa della pandemia «La celebrazione odierna – ha recitato nella omelia – fa seguito a quella dello scorso anno vissuta in Basilica alla presenza delle sole Autorità in rappresentanza dell’intera cittadinanza. La situazione dovuta alla pandemia è tuttora molto seria e fonte di gravi preoccupazioni su svariati livelli, compreso quello spirituale per cui molti si sentono demotivati, bloccati, quasi incapaci di reagire a causa del timore provocato dalla crudele malattia e dalle complesse conseguenze da essa prodotte. Tra le ragioni di tale affaticamento spirituale è da segnalare il forte e drammatico impatto che siamo registrando a causa di un numero esorbitante di decessi, ormai da molti mesi. Tanti di noi hanno perso familiari, parenti, amici, conoscenti a causa dell’infezione dovuta dal virus».
A termine della cerimonia sono stati consegnati i riconoscimenti della Famiglia Bosina ai cittadini meritevoli nel nome di Augusto Caravati e di Natale Gorini e Ave Corvi recentemente scomparsi.
La Girometta d’oro 2021 è stata conferita al professor Paolo Antonio Grossi, di origine bergamasca ma ormai varesino d’adozione. Direttore del Reparto malattie infettive dell’Ospedale di Circolo è stato inserito dal Ministero della Salute nella task force che si occupa del contenimento dell’infezione da Coronavirus e con il suo lavoro quotidiano ha contribuito alla battaglia sanitaria contro il virus.
A Roberto Canesi della Libreria Antiquaria Canesi è andato il riconoscimento per l’Attività Economica. Aperta nel 1984 il negozio fin da subito è diventato meta di eruditi alla ricerca di testi rari o più semplicemente luogo d’incontro per bibliofili. Titolo di Mamma dell’anno è stato assegnato a Giuseppina Larghi, che si occupa con amore e dedizione, insieme alla sua famiglia della figlia Martina che fin dalla nascita, ha avuto necessità di cure particolari e costanti. Il premio è stato ritirato dal marito e dal figlio Michele. Due infine i riconoscimenti al merito del lavoro.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Viacolvento su Gli esodati del 110 chiedono l'intervento di Regione Lombardia
Pepe65 su Chiude per sempre la mensa di via Luini, che fornisce a Varese 400 pasti al giorno a chi è in difficoltà
Felice su L’Intelligenza Artificiale protagonista di Glocal, il festival del giornalismo di Varese
Roberto Morandi su C'è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
ANDREA BARBIERI su C'è chi vuole costruire capannoni a Tornavento
Nellocampa su Parla il custode della Ilma Plastica di Gavirate: “In un colpo solo ho perso casa e lavoro”
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.