Antistadio, il Varese replica a Ringoli: “Una proposta completa avrebbe vinto il bando”
Il club calcistico aveva un proprio piano "ma i tempi stretti per nuove garanzie ci hanno fatto desistere". La stoccata verso l'imprenditore che aveva criticato il progetto dei biancorossi
La pista del ghiaccio provvisoria all’antistadio non c’è e non ci sarà, ma rimane al centro di un botta e risposta che dall’ambito politico si è allargato, coinvolgendo quei soggetti che avevano presentato un progetto per impiantare nell’area alle spalle dei “Distinti” del “Franco Ossola” una zona sportiva con appunto un palaghiaccio “a scadenza”.
Alle parole rilasciate ieri sera a VareseNews dall’imprenditore legnanese Carlo Ringoli (colui che per primo aveva avanzato un proposta che affiancava il padel al ghiaccio ndr) risponde quest’oggi la società calcistica, il Città di Varese, con l’intento di puntualizzare alcuni aspetti rispetto a quelle dichiarazioni. Cinque i punti toccati dal club biancorosso in un comunicato diffuso nel pomeriggio di oggi, mercoledì 30 giugno, per precisare la propria posizione. Le elenchiamo così come sono state redatte.
1) Prima della scadenza del bando abbiamo ritenuto di depositare una nostra proposta, come del resto fatto anche da un terzo soggetto.
2) Ad esito delle tre buste presentate il Comune di Varese, con comunicazione via PEC, chiamava le società interessate a presentare entro un successivo termine una più articolata proposta, eventualmente migliorativa, e fissava i parametri per addivenire all’assegnazione della concessione.
3) Quanto richiesto comprendeva, fra le altre cose, una garanzia a favore del Comune di Varese da inserire nella nuova busta.
4) Ci siamo attivati per ottenerla, senza riuscirci a causa delle tempistiche ristrette.
5) Non abbiamo quindi potuto dare seguito alla nostra proposta. Di fatto rinunciando alla gara.
Il Varese – la cui proposta è stata definita “irrealizzabile e fuorviante” da Ringoli – sottolinea come «se ci fosse stata una proposta completa avrebbe ottenuto l’assegnazione della gara. Non crediamo sia comprensibile per quale motivo si dica che la garanzia non sia stata richiesta a tutte le società coinvolte in quanto prevista dal bando stesso. Come del resto appare assolutamente evidente che se non vi è stata assegnazione è perché nessuno ha presentato una proposta completa ad ultimazione della procedura».
La società presieduta da Stefano Amirante non tornerà più sull’argomento salvo – è la chiosa del comunicato – «se non obbligati dalla necessità di tutelare il nostro buon nome nelle eventuali sedi opportune e non sui media».
“La nostra proposta per l’antistadio era seria, realizzabile e dettagliata”
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