L’ultimo giorno di scuola sarà in Dad allo Stein di Gavirate. La delusione dei ragazzi e le ragioni della preside

Oggi ai ragazzi di tutte le classi, tranne le prime, è stato comunicato che gli ultimi due giorni di scuola saranno in Dad. La dirigente scolastica Laura Ceresa spiega il perché di questa decisione

Isis Stein Gavirate Marina Raineri

L’ultimo giorno di scuola è sempre una festa, e in quinta superiore, alla fine di un lungo percorso insieme, è un momento speciale, che resta nel cuore e nella memoria.

Per questo si può comprendere la delusione dei ragazzi di quinta dell’Isis Stein di Gavirate che solo oggi, pochi minuti prima della fine delle lezioni, hanno scoperto che il loro ultimo giorno di scuola, martedì 8 giugno, non potranno vedersi se non attraverso lo schermo di un computer.

«Solamente pochi minuti fa ci è stato comunicato che per tutte le classi tranne le prime oggi è stato l’ultimo giorno di scuola – ci ha scritto un alunno di una delle classi quinte dell’Istituto – Si è scelto di adottare il metodo della didattica a distanza per gli ultimi due giorni di lezione (lunedì e martedì). Penso che sia stato un atto irrispettoso nei confronti di tutti gli studenti, soprattutto per quelli di quinta. Sapere che oggi è stato l’ultimo giorno di scuola della vita di tanti ragazzi solo dopo che è passato è stato un colpo basso per tutti. Sapere solo oggi che non rivedremo i nostri compagni di 5 anni di percorso scolastico in una classe fa stare male, penso che non farebbe piacere a nessuno».

Una delusione comprensibile, di cui abbiamo parlato con la dirigente scolastica Laura Ceresa.

«E’ una decisione che abbiamo preso a malincuore e di cui io per prima sono dispiaciutissima – spiega la dirigente, che conclude in questi giorni il suo primo anno alla guida dell’istituto superiore di Gavirate – Lo abbiamo fatto per motivi di sicurezza, perché non eravamo sicuri di poter garantire in una situazione così, con tanti ragazzi e una comprensibile euforia, il rispetto delle regole anti Covid che fino a qui sono state osservate in modo puntuale. Mi dispiace proprio tanto, ho ricevuto diversi messaggi dai ragazzi e comprendo la loro delusione, ma anche se i numeri dicono che i contagi calano non siamo ancora fuori dall’emergenza ed è nostro dovere tutelare i ragazzi fino alla fine, e inoltre c’è la preoccupazione seria di garantire lo svolgimento regolare degli esami di maturità».

Gli studenti delle diverse classi avranno comunque modo di vedersi ancora e non è escluso che si riesca ad organizzare qualcosa con i ragazzi di quinta dopo al conclusione della maturità: «In questi giorni alcuni studenti che hanno partecipato a progetti come il laboratorio teatrale o il bel progetto realizzato con il Comune di Gavirate si vedranno in presenza, ma saranno in gruppi ridotti e in situazioni in cui si potranno attivare tutte le norme di sicurezza. Io capisco che per i ragazzi, soprattutto per quelli di quinta, è un’ulteriore rinuncia al termine di un anno molto difficile, ma credo che sia una rinuncia che possono affrontare, anche se ci fa male e credo che potremo trovare il modo per festeggiare dopo».

Per la dirigente scolastica dell’Isis Stein si chiude un anno complicato, che lascia dietro di sé tante preoccupazioni: «Quello che fa più male è vedere quanto ha pesato questa situazione sui ragazzi più fragili – dice – Persistono diverse situazioni di grande difficoltà psicologica ed è per questo che continuerà ad operare anche dopo la fine della scuola il nostro sportello di supporto con la psicologa per ragazzi e famiglie. Siamo, mi auguro, in vista della fine dell’emergenza e speriamo con le vaccinazioni e i comportamenti corretti di arrivare al prossimo anno scolastico in un clima di ritrovata normalità».

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Pubblicato il 04 Giugno 2021
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